Corriere della Sera, 12 agosto 2020
L’Oms chiama Mario Monti
«Danni umani. E giganteschi danni economici. È la prima volta che una cosa che non è una guerra assume conseguenze così disastrose sul piano economico: la pandemia da Covid-19 è qualcosa che ha sconvolto il mondo, ma bisogna trarne una lezione». Come? «Ripensando le priorità politiche tenendo conto di eventi di questo genere, che rischiano di ripetersi, e tutte le previsioni economiche non potranno non tenerne più conto». Mario Monti, il senatore a vita, l’ex primo ministro, l’attuale presidente dell’Università Bocconi di Milano, parla del Covid-19 come di un«esempio clamoroso che ci deve far riflettere e far rivedere le priorità politiche mettendo al centro salute e sviluppo sostenibile».
Il professore è appena stato chiamato dall’Oms Europa (che include 53 Paesi membri) a presiedere la neo Commissione per la Salute e lo Sviluppo sostenibile. Guiderà una squadra di scienziati, economisti, ex capi di Stato e di governo che dovrà «ripensare le priorità relative alle politiche da attuare alla luce della pandemia da coronavirus». Osservazioni, studi e modelli si tradurranno in un rapporto che darà indicazioni ai singoli Stati affinché «salute e benessere entrino nelle priorità politiche e vengano riconosciute fondamentali per lo sviluppo sostenibile e la coesione sociale». L’idea nasce dal direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, e dal direttore regionale per l’Europa dell’Oms, Hans Henri P. Kluge che il prossimo 26 agosto apriranno in videoconferenza la prima riunione della commissione. «Il nostro scopo – spiega Kluge – è quello di mettere la salute in cima all’agenda politica nell’ambito degli obiettivi dello Sviluppo sostenibile e rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari e sociali dei 53 Stati membri della Regione europea dell’Oms». E per farlo hanno voluto il professor Monti, «siamo orgogliosi che abbia accettato».
L’ex presidente del Consiglio italiano ha quindi chiamato al suo fianco personalità come Elias Mossialos, ex ministro di Stato greco ma sopratutto fondatore e direttore del Department of Health Policy alla London School of Economics, che sarà il coordinatore scientifico della Commissione. Ci saranno anche Helle Thorning-Schmidt, ex prima ministra della Danimarca ed ex ceo di Save the Children; Anna Stavdal, presidente dell’Associazione mondiale dei medici di famiglia; Lord Jim O’Neill of Gatley, ex ministro del Tesoro britannico; gli ex presidenti di Finlandia, Estonia e Kyrgyzstan, Tarja Halonen, Toomas Hendrik Ilves e Roza Otunbayeva; Sylvie Goulard, vice governatore della Banca di Francia.
«La pandemia – riflette Monti – ha aggravato le disuguaglianze e le divisioni che stanno paralizzando le nostre società, impendendo il progresso dello sviluppo sostenibile, e ha messo a nudo l’inadeguata preparazione dei sistemi sanitari dei vari Paesi: dopo anni di risparmi sulla sanità, nelle future politiche economiche invece i governi dovranno tenere conto dei rischi enormi collegati a future pandemie, ma anche ai danni provocati dal cambiamento climatico». Il primo passo da suggerire ai governi? «La mappa dei danni – risponde Monti —: le conseguenze spaventose economiche e sociali provocate dal coronavirus». E poi, «le priorità per un nuovo sviluppo sostenibile: ci sarà bisogno delle nuove generazioni, proprio loro, con la scuola così fortemente colpita. Non sono compiti facili, ma sono tutti temi che ogni Paese e la comunità internazionale dovranno affrontare».