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 2020  agosto 12 Mercoledì calendario

È Sean Connery il miglior 007 di sempre

Finalmente giustizia è fatta: Sean Connery è stato il miglior James Bond e per gli altri non c’è storia. L’attore scozzese, primo interprete dei film ispirati all’agente 007, ha sconfitto tutti i suoi successori nelle preferenze di 14.000 britannici, intervistati in un sondaggio per RadioTimes. Poiché si trattava di decidere una cosa molto importante, il sondaggio è stato strutturato come un torneo. Nel primo turno, Connery ha sconfitto l’attuale Bond, Daniel Craig, con il 56% e Pierce Brosnan ha battuto George Lazenby con il 76% . A sorpresa Timothy Dalton ha eliminato uno dei favoriti, Roger Moore, 49 a 41 per cento. In finale, Connery ha ottenuto il 44% dei consensi, Dalton il 32 e Brosnan il 23.


Ora ci saranno infinite discussioni e si sosterrà che Moore meritava di più e che il secondo posto di Dalton è un po’ esagerato. Che poi sul podio ci sia Brosnan e non Craig sembrerà a molti un insulto. Ma ci sono invece molte ragioni di pensare che la classifica sia giusta, e i veri seguaci della serie cinematografica di James Bond, non i parvenue dell’ultima ora, apprezzeranno la scelta.


Ian Fleming era ancora in vita quando nel 1961 si girò il primo film, Dr No, uscito in Italia con il titolo Agente 007 – Licenza di uccidere. Lo scrittore avrebbe voluto che Bond fosse interpretato da Cary Grant, che disse no. Furono allora contattati Richard Johnson, James Mason, Rex Harrison, Trevor Howard e David Niven, fresco de Il nostro agente all’Avana di Carol Reed. Tutti rifiutarono. I produttori Broccoli e Saltzman presero così «quel Connery», uno sconosciuto che aveva recitato parti secondarie in una decina di film.


Poche scelte furono più fortunate. Già nel primo 007 Connery lasciò un segno tra le battute più famose del cinema, quando al casinò Sylvia Trench gli dice: «E io ammiro la sua fortuna, mister...» e lui risponde accendendosi una sigaretta: «Bond, James Bond». Anche Dalla Russia con amore andò bene, ma fu nel terzo film, Goldfinger, che Connery diede il meglio di sé, aiutato da un ottimo cast nel quale spiccava Honor Blackman, interprete a 37 anni di Pussy Galore, la Bond Girl più sexy di sempre.


Dopo Si vive solo due volte, Connery decise di smetterla con Bond e la produzione ingaggiò George Lazenby, che girò Al servizio segreto di Sua Maestà, litigò con tutti e rifiutò di firmare un contratto per altri sette film. Fu richiamato Connery, facilmente convinto da un assegno di 1,2 milioni di dollari, per Una cascata di diamanti, l’ultimo suo 007 se si esclude Mai dire mai, un polpettone fuori categoria.


Chi altri è riuscito a interpretare Bond con la stessa ironia, eleganza ed efficacia? Nessuno. Roger Moore ha continuato a recitare come se fosse ancora sul set di Simon Templar, Pierce Brosnan ha funzionato per un po’, ma poi ha reso 007 insopportabile e glaciale. Timothy Dalton, ingaggiato dopo l’addio di Moore, è apparso il più convincente con la sua aria fragile sotto la scorza di duro, ma mancava di ironia. E Daniel Craig? Interpreta Bond da 14 anni, e il suo ultimo 007 è atteso per novembre. Ha riempito la serie di violenza, di toni cupi da film di Batman e di tormentati complessi psicologici. Giusta la sua esclusione al primo turno. Non c’è niente da fare: per quanti 007 ancora si faranno e per quanti soldi ci metteranno, quello di Goldfinger resterà il miglior Bond di sempre.