la Repubblica, 10 agosto 2020
Il fenomeno del Quaderno dei «compiti delle vacanze per adulti»
Lo psicanalista che ha preso in cura il paziente Italia, dopo un anno complicato da tre mesi chiusi in casa, ha nuovo materiale per il caso clinico: uno dei libri più comprati dell’estate con mascherina, nelle spiagge dove in verità scovare un libro è un’impresa, è il Quaderno, un bel volume formato magazine che promette “compiti delle vacanze per adulti”. Caso editoriale importato dalla Spagna, in Italia ha venduto 13 mila copie in un mese, è andato presto esaurito ed è già alla quinta ristampa.
Non si sa bene da dove iniziare nell’indagare questo successo. È l’eterna vittoria del retrò pensato per chi mal sopporta l’assenza dei compiti? È un bel paradosso: viviamo giorno per giorno, dal governo al condominio, rinviando scadenze, decisioni e compiti, mentre se è un gioco va bene. Il Quaderno ci invita: “Spegni il cellulare, prendi una matita, esercita la mente!”. È una moda anche questa, dire che siamo stufi di stare al cellulare, probabilmente dirlo con il cellulare in mano, onnivoro di attenzioni. Un po’ il Quaderno segue il solco dell’eterna Settimana enigmistica. Un po’ c’è, grande spinta emotiva, la nostalgia per quelle estati lente, con i (maledetti) compiti da fare dopo pranzo, puntini da unire e parole da riempire detestando quella prof di algebra ma guadagnando il diritto alla partitella con gli amici. Odiavamo fare quei compiti ma odiamo di più, forse, non aver più l’età per farli. È un segmento di mercato pure questo.
Così giochiamo, il vero presupposto è un po’ di conoscenza pop, possibilmente trasversale. Non solo cinema ma anche calcio, non solo musica ma anche animali: si capisce presto che è disegnato per completarlo assieme. Il Quaderno ci interrogherà con esercizi variegati, dal quiz sui nomi delle band alle parole diverse che descrivono lo stesso oggetto in inglese british e inglese americano. Ci chiederà di riconoscere le bandiere di stati estinti, le origini di piatti impronunciabili, la differenza tra gesti tra paese e paese, o di ordinare per statura i grandi cestisti contemporanei. Ci sono molte serie tv, ma anche il cibo, il sesso, gli onnipresenti animali e qualche grande della letteratura, gli occhiali o le scarpe delle star di Hollywood. Alcune domande saranno banali ma sono tutte poste con curiosità, i disegni sono curati, la carta è bella (e profuma). Il Quaderno si avventura poi nel chiederci di osservare due ritratti dei Mattei nazionali (Renzi e Salvini) e scovare dieci differenze (giocando su un pregiudizio), oppure di intuire le esultanze calcistiche simbolo da Batistuta a Balotelli impersonate però da una vignetta di Papa Francesco. Incrocio tra simboli pop a fin di bene, che sarebbe lo stimolo del nostro cervello.
Il Quaderno nasce in Spagna, dove ha venduto 200 mila copie, idea di Daniel López Valle, campione del quiz tv numero uno del Paese, disegnata dall’illustratore Cristóbal Fortúnez. L’edizione italiana è stata curata da Dario Falcini. Dalla casa editrice che l’ha portato in Italia, Blackie Edizioni, dicono che non c’è un lettore tipo: dalla mamma che lo usa mentre i figli fanno i compiti, ai ragazzi che lo fanno in spiaggia, a chi non può andare in vacanza e lo fa a casa. «Il progetto – dicono ancora – è nato perché tutta una generazione era traumatizzata da questi quadernini obbligatori di compiti delle vacanze che rubavano il tempo a noi e le energie ai nostri genitori. Così ci è venuta l’idea di esorcizzare questo trauma con un quaderno per adulti».
Smaltito l’ennesimo senso di colpa, nell’anno in cui per forza abbiamo seguito da scolaretti le consegne dei governanti, speriamo almeno di rivedere i compagni di classe, quando arriverà settembre.