Corriere della Sera, 8 agosto 2020
Biografia di Matteo Piantedosi
Quando a capo del Viminale c’era Matteo Salvini, Matteo Piantedosi era considerato un suo uomo di fiducia. A due anni di distanza, dopo l’incarico mantenuto accanto a Luciana Lamorgese, Matteo Piantedosi diventa prefetto di Roma nella fase che precede le elezioni del nuovo sindaco, raccogliendo auguri e apprezzamenti bipartisan.
I primi ad arrivare via twitter quelli di Virginia Raggi: «Pronta a collaborare per il bene dei romani». Prima di Nicola Zingaretti «Buon lavoro». Di Vito Crimi (M5S): «Interpreterà il suo ruolo con abnegazione e professionalità». E le lodi dei forzisti da Gasparri a Bernini. Ma Salvini diceva di più: «Farà benissimo». 57 anni, sposato, due figli, napoletano di nascita, irpino (di Avellino) di adozione, Piantedosi con l’ex vicepremier, da capo di gabinetto, ha condiviso i giorni caldi del «no» agli sbarchi. È finito indagato per lo stesso reato, poi archiviato.
Laureato in legge a Bologna, Piantedosi ha iniziato lì la sua carriera, nella prefettura, dove è stato per otto anni capo di gabinetto. C’è ritornato nel 2017 come prefetto, dopo essere stato prefetto di Lodi e numero due della polizia. Dal 2018 era capo di gabinetto del Viminale.
Con la nomina della Lamorgese non ha perso il suo incarico, fungendo cosi anche da «scudo umano» alle critiche di Salvini. Che lo ha risparmiato anche in momenti tesi, generati dalle circolari restrittive sull’emergenza Covid.
Intanto Piantedosi è riuscito a coagulare su di sé l’apprezzamento che lo ha portato a scavalcare in accelerata l’aspirante più anziano al ruolo di prefetto di Roma, Bruno Frattasi, che lo contendeva a Riccardo Carpino, attuale capo del legislativo del Viminale. Tra i due litiganti, ha vinto lui. Anche se Frattasi è stato nominato suo successore a capo di gabinetto di Lamorgese.
Prendendo il posto di Gerarda Pantalone, ora in pensione, Piantedosi dovrà affrontare sfide complesse. A cominciare dai campi rom. A giorni ci sarà uno sgombero. C’è attesa per capire se la sua linea sarà ancora compatibile col pugno duro di Salvini.