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 2020  agosto 07 Venerdì calendario

Anche la Nipote di Churchill sul Lolita Express di Epstein

Era la damigella d’onore di cinque anni cui Diana mormorò qualche parola di rassicurazione al suo matrimonio: una foto rimasta storica per la delicatezza della sposa e la dolcezza della bambina. Oggi Clementine Hambro, pronipote di Winston Churchill e figlia di un noto banchiere, si trova invischiata nella losca storia di Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell. Non ha preso parte o visto gli abusi al centro delle inchieste statunitensi, ma il suo nome figura, assieme a quello di vip, imprenditori e politici, sulla lista dei passeggeri del famigerato Lolita Express, ovvero l’aereo privato con il quale il finanziere morto suicida l’anno scorso era solito trasportare le vittime dei suoi giochi sessuali.
«Sono inorridita dalle rivelazioni», ha sottolineato Hambro con un comunicato. «Mi rendo conto di essere stata molto fortunata e i miei pensieri sono con le vittime. Spero che otterranno la giustizia che meritano. Ero molto giovane e ingenua e non sarei riuscita a immaginare ciò che è successo». Senza saperlo, sembra aver rischiato grosso. Il primo incontro risale al 1999, ovvero al periodo in cui Epstein e Maxwell erano in grado di agire indisturbati. Clementine, soprannominata Clemmie, allora aveva 23 anni e lavorava per la casa d’aste Christie’s a New York. Con un gruppo di colleghe venne invitata nel ranch di Santa Fe per visionare la villa e consigliare a Epstein opere d’arte da acquistare. È una delle proprietà in cui alcune giovani sostengono di essere state molestate dalla coppia.
Se il primo incontro con Epstein avvenne a titolo professionale, il secondo scaturì da un invito personale a trascorrere qualche giorno sull’isola privata del finanziere ai Caraibi, Little St James, che stando ai racconti delle vittime ha fatto da sfondo per orgie e feste proibite. «Ho accettato perché pensavo che potesse essere divertente, ma non conoscevo nessuno, non mi sono divertita e non ci sono più tornata». Hambro, che oggi ha 44 anni, sostiene di non aver visto o incontrato minorenni né nel Nuovo Messico né sull’isola. In entrambi i casi il passaggio sull’aereo di Epstein è quello che le permise di tornare a casa.
Clementine ha un pedigree d’eccellenza e non è sorprendente che sia stata corteggiata da Epstein e Maxwell, il cui «libretto nero», come sta emergendo in questi giorni, era un Gotha di personaggi in vista che un giorno sarebbero potuti tornare utili. Il suo bisnonno materno era Winston Churchill. Il padre Richard, assieme ai fratelli, fondò la banca Hambro. Clemmie è cresciuta tra regge e palazzi. Suo marito è Orlando Fraser, avvocato, figlio della scrittrice Antonia e figliastro del drammaturgo Harold Pinter. Come Clementine, diversi membri dell’aristocrazia sono stati coltivati da Epstein. Ghislaine utilizzava i contatti che si era costruita grazie al padre, Robert Maxwell, imprenditore e proprietario del tabloid The Mirror che scandalosamente morì lasciando un buco enorme nel fondo pensioni dei suoi dipendenti. Ha frequentato l’università assieme a Boris Johnson e David Cameron. In Inghilterra, da giovanissima, faceva feste fastose presso la villa di famiglia, Headington Hill Hall, dove in passato era stato ospitato anche Oscar Wilde. Era amica del principe Andrea, dei Clinton e dei Kennedy. Resta da vedere ora chi rimarrà intrappolato nella sua rete.