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 2020  agosto 05 Mercoledì calendario

Periscopio

I partiti negli Usa sono ormai dei gusci vuoti. Jill Lepore, storica americana e docente a Harward. La Stampa.
I governi cambiano quando c’è un’alternativa. Romano Prodi. Corsera.

Gli stati generali sono stati una perdita di tempo a maggior gloria di Casalino. Carlo De Benedetti. Otto e mezzo.

L’anno scorso sono nate 420 mila persone e ne sono morte 630 mila con un saldo di 210 mila abitanti. È come se, di colpo, fosse sparita Padova. Massimo Gramellini. Corsera.

Stanno pagando anche i settori ad alto tasso di innovazione. Penso all’auto, all’aviazione. Lufthansa, una delle società più solide al mondo, ha chiesto 9 miliardi di euro di aiuti. Klm, dieci. Alberto Dal Poz, presidente di Federmeccanica. La Stampa.

Alle elezioni supereremo l’8% di Scelta civica di Mario Monti. Stiamo facendo un percorso di raccolta dei voti sul territorio e non di alleanze sbagliate, che poi è la strada che ha premiato Meloni e Salvini. Carlo Calenda (Claudio Bozza). Corsera.

Voglio arrivare a dire che io vedo due pericoli in questa situazione di ostilità nei confronti della Lombardia (entrambi, dal mio punto di vista, disastrosi). Uno è che il sentimento anti lombardo venga usato politicamente per mettere le mani sulla Lombardia. L’altro è che la Lombardia venga spinta (in reazione a questo sentimento anti lombardo, e politicizzando la propria diversità) a coltivare di nuovo fantasie di separatezza, immaginando nuove ipotesi di secessione. Luca Doninelli, scrittore (Luca Mirenzi). Huffington Post.

Per me Giorgia Meloni è una «modesta modista della Garbatella». Una speranza, lei dice? Soprattutto per la sua famiglia. Certe resurrezioni partitiche servono a dare poltrone a quattro gatti. Non è un disegno politico ma di sopravvivenza personale e famiglie connesse. Tomaso Staiti di Cuddia, ex deputato del Msi (Giancarlo Perna). Libero.

Sarebbe molto meglio il suo vero nome: Rocco Sanguedolce. Un tipo sui quaranta con l’accento pugliese, il viso tirato, giallognolo, i capelli stretti in un codino, i pantaloni di pelle neri, la camicia bianca aperta sul petto depilato. Aldo Cazzullo, Fabrizio Roncone, Peccati immortali. Mondadori, 2019.

Ma poi che significa cibo biologico? Parliamo di un protocollo dell’Ue trasformato in sinonimo di sano. Mette al bando i pesticidi di sintesi, ma non quelli di origine naturale, tipo il solfato di rame, che è tossico e si accumula nei terreni, però impedisce ai funghi di attaccare i vigneti. Come diceva il compianto Francesco Sala, biotecnologo vegetale, gli Ogm sono l’unica arma non chimica per evitare l’inquinamento. Dario Bressanini, dietologo (Stefano Lorenzetto). Corsera.

La rarefatta intelligenza di Wittgenstein si scontrò con la complessità del mondo. Conobbi bene la sua allieva Gertrude Anscombe. Le chiesi perché quell’uomo così geniale aveva pubblicato pochissimo in vita. Rispose che era la persona più tormentata che avesse mai conosciuto. Il suo empirismo radicale lo chiuse dentro una gabbia argomentativa da cui si liberò troppo tardi. O forse non si liberò affatto. Evandro Agazzi, filosofo (Antonio Gnoli). la Repubblica.
Cristiana Pedersoli, Cri Cri per il suo papà, ha avuto un padre XXXL. Che non era soltanto la taglia dei suoi indumenti, ma anche la misura della sua celebrità (quando Benigni vinse l’Oscar con La vita è bella, il settimanale Time lo definì l’attore italiano più famoso al mondo). Bud Spencer, al secolo Carlo Pedersoli, attore, imprenditore, atleta, cantante, pilota d’aerei, armatore, marito e padre, ha lasciato questa terra il 27 giugno di quattro anni fa alle 10.30 del mattino, circondato dalle persone che amava. Adesso è in libreria Bud. Un gigante per papà (Giunti, 160 pp., 16,50 euro) scritto dalla secondogenita Cristiana, 57 anni, pittrice e scultrice. Prima di lei c’è Giuseppe («Peppotto»); dopo, Diamante («Didda»). Cristiana Pedersoli, figlia di Bud Spencer (Elvira Serra). Corsera.

Dal lockdown non usciremo né migliori né peggiori. «Come prima, più di prima», se posso citare Tony Dallara. La nostra parte romantica, amica delle nuvole, ci spinge a sperare che il mondo sarà migliore, l’aria più pulita, la scienza rivalutata, i viventi più buoni e possiamo addirittura sognare che Vittorio Colao riesca a pagare l’ombrellone con la carta di credito. A pochi giorni dalla fine del lockdown vediamo già mucchi di guanti buttati sui marciapiedi, mascherine in mare, i virologi sbeffeggiati, ingorghi perché tutti prendono l’auto. Almeno per ora, mi pare prevalga l’imbecillità di gregge. Antonio Ricci, inventore di Striscia la notizia (Aldo Cazzullo). Corsera.

Si è talmente detto tutto e troppo di questa pandemia che, come tutto quello di cui ci occupiamo con i social, con le chiacchiere, con gli esperti, con i deficienti, si perde il senso di quello che sta succedendo… Non so più cosa succede, da un certo momento in poi non l’ho capito più. Mi sembrava di aver capito, invece adesso apro Facebook e uno dice una cosa, quell’altro ne dice un’altra… Penso che bisogna vivere alla giornata, non solo io che sono vecchia e che devo vivere al minuto, ma anche gli altri. Perché ormai si è perso non solo il senso del futuro, anche il senso del presente. Natalia Aspesi (Arnaldo Greco). Linkiesta.

Il mio sodalizio artistico con Cochi Ponzoni è nato all’alba della vita. Eravamo bambini durante la seconda guerra mondiale, quando fummo sfollati a Gemonio, nel Varesotto. Iniziammo a giocare lì, poi a Milano, e ogni estate di nuovo sul lago. Per riempire il vuoto di certe giornate ci mettemmo a far musica, chitarra e armonica. Fino a che, taaac!, scattò il primo incontro, perché la nostra fortuna è aver fatto grandi incontri. Renato Pozzetto, comico (Luigi Bolognini). la Repubblica.

Le passioni sono il sale della vita dell’uomo ed essendo il teatro fatto dall’uomo non può che rispecchiarne la vita. Non possiamo ignorare le pulsioni fondamentali comprese quelle estreme di una tragedia perché attraverso la tragedia possiamo capire e godere della normalità della nostra vita. Se sperimentiamo la violenza con l’immaginazione, anziché sperimentarla nella vita di tutti i giorni, riusciamo a esorcizzarla. Salvatore Sciarrino, compositore siciliano (Piera Anna Franini). il Giornale.

Rispetto a quelli della campagna, oggi abbiamo perso umanità. C’era più solidarietà. Ma il confronto tra civiltà contadina e industriale avviene soprattutto sul piano economico. La civiltà industriale aveva più soldi e ha finito per schiacciare quella contadina. Ferdinando Camon, scrittore (Luca Pavanel). il Giornale.