il Giornale, 5 agosto 2020
Il quinto cambio di casacca di Enrico Costa
Ennesima piroetta politica dell’azzurro Enrico Costa che ieri ha detto addio a Forza Italia per imbarcarsi nel partitino di Carlo Calenda. A Costa i giri di valzer piacciono da morire. Nato liberale, figlio dell’ex ministro cuneese Raffaele, Enrico s’è fatto un po’ di gavetta (un annetto, nel 2005) al consiglio regionale del Piemonte; per poi essere catapultato in Parlamento nel 2006. Deputato, casacca di Forza Italia. Due anni dopo, il bis, sotto le insegne del Popolo delle Libertà. Giura eterno amore a Berlusconi ma parlare di «eterno» in politica è spesso una bestemmia. Infatti appena percepito il sentore della presunta decadenza del Cavaliere, Costa sbatte la porta di Fi e si lancia nella mirabolante avventura alfaniana. Del Nuovo Centrodestra Costa diventa il capogruppo alla Camera e il dominus in Piemonte. L’Ncd diviene costola della sinistra e Enrico è subito premiato da Renzi: viceministro della Giustizia del suo governo. Non è finita qui. Nel 2016 diventa addirittura ministro per gli Affari regionali e le autonomie. Carica che mantiene anche quando il premier diventa Gentiloni. Ingoia un sacco di rospi. Ma qualcuno gli va talmente di traverso che dice basta. Si dimette.
Ribussa alla porta di Arcore col capo cosparso di cenere ma il Cavaliere dice di no. Ecco allora imbarcarsi in una «cosa» di centro apparecchiata da Raffaele Fitto (Direzione Italia), Maurizio Lupi (Alternativa Popolare), Saverio Romano (Cantiere Popolare), Enrico Zanetti (Scelta Civica) e Flavio Tosi (Fare!). L’accrocchio centrista si chiamerà Noi con l’Italia e vuole essere la quarta gamba del centrodestra. Nonostante la splendida performance dell’1,3%, Costa rientra in Parlamento. Ma si cambia subito la casacca e dopo due mesi torna in Forza Italia. Ieri l’ultima giravolta: cambio di maglia, cambio di squadra, cambio di bandiera. E vai con Calenda.
Le motivazioni, però, sono sempre nobilissime: «Calenda è la persona giusta per dare vita a una nuova casa dei liberali». E ancora: «Noi dobbiamo cercare di accendere la luce dei liberali e far nascere la grande casa dei liberali, e per farlo dobbiamo avere degli interpreti come Carlo». Stoccata ai suoi ex ex ex ex compagni: «Mentre Forza Italia ha perso la sua spinta propulsiva nel centrodestra». Ma a breve, c’è da scommettere, tornerà un’altra volta indietro.