Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  agosto 05 Mercoledì calendario

Borini ha saltato l’esame di Maturità

«E poi dicono che i calciatori sono ignoranti! Io le sto provando tutte per prendere un diploma. Ho studiato con impegno, ma non mi fanno sostenere l’esame, rischio di buttare un anno. Prima il Covid, poi il campionato ogni tre giorni e ora la scuola chiusa per ferie». Fabio Borini non è uno che si fa spaventare dalle imprese difficili: a 16 anni ha lasciato tutto per andare nelle Giovanili del Chelsea. A Roma come a Liverpool, al Milan come al Verona, dove si è trasferito a gennaio, i giudizi su di lui sono sempre gli stessi: ragazzo serio, che si impegna, uno che svetta per senso di appartenenza, che se serve gioca fuori ruolo (nato attaccante, al Milan ha fatto anche il terzino), e che corre senza risparmiarsi.
Quando il pallone si è fermato, Fabio ha cercato di correre in un altro modo: «Durante il lockdown ho studiato per prendere la Maturità geometri. Voglio il diploma perché quando smetterò di giocare sogno di iscrivermi all’Università, ad Architettura: la mia idea è progettare centri di allenamento per il calcio che siano funzionali a staff, giocatori e società». Il percorso è affascinante, ma pieno di ostacoli. Al momento sembra insuperabile l’esame di Maturità: ma non essere promossi, proprio riuscire a sostenerlo.
Per un mix di difficoltà reali e inghippi burocratici che non si lasciano scartare in dribbling. Premessa: «Fabio non vuole trattamenti privilegiati, non si è rivolto a un diplomificio, ha scelto un percorso di studi serio», le parole del tutor Mirko Giarrusso. Borini viene assegnato all’Istituto Sant’Elia di Cantù. Gli esami preliminari (che i privatisti devono sostenere prima della Maturità) erano fissati per fine maggio, a campionato concluso. Poi c’è stato il Covid. Che ha stravolto i calendari, scolastici e calcistici. In seguito all’ordinanza ministeriale 41 del 27/6, la scuola fa un po’ di conti e i conti non tornano più. L’elaborato su cui svolgere la prova scritta (in questo caso topografia e estimo) deve essere consegnato agli studenti entro il 24 agosto. Prima però bisogna aver superato gli esami preliminari che quindi dovrebbero tenersi attorno al 20. Ma i docenti sono in ferie.
«Il 2 luglio mi dicono che gli esami saranno il 10 luglio: io giocavo, avevo anche due trasferte. Mi hanno visto tutti! Il Verona manda una lettera in cui spiega che non posso assentarmi per inderogabili ragioni lavorative». Niente da fare. «Anche ad ipotizzare che le prove si svolgano nella settimana successiva a Ferragosto, in quel periodo tutti i docenti sono in ferie». Che sono un diritto inalienabile, però altre scuole si sono attrezzate. «Ho chiesto di essere assegnato a un altro istituto» non demorde Fabio. Il 20 agosto, per esempio, all’Istituto Vanoni di Menaggio ci sarà una sessione per uno studente privatista Cat (l’ex Geometri), ai Magistri Cumacini gli esami preliminari saranno a fine mese, come al Caio Plinio di Como. E all’Istituto Pascoli sarebbero disponibili a esaminare Borini.
La palla passa all’ufficio scolastico territoriale. Che però la respinge nel campo della scuola. «La competenza alla formulazione del calendario delle prove preliminari è della scuola», scrive il dirigente Roberto Proietto. E quindi niente esami. «Per me questo era l’anno buono, la prossima stagione non so dove giocherò, potrei essere anche all’estero, così è come se mi avessero bocciato senza fare l’esame». Quando la partita è in stallo, serve una grande giocata per sbloccarla: qualcuno se la sente?