la Repubblica, 1 agosto 2020
La Barbie candidata fa infuriare Trump Jr
Barbie ci riprova: e per la settima volta si candida alla presidenza degli Stati Uniti. Ma la giocosa, è proprio il caso di dirlo, discesa in campo della bambola più famosa del mondo, ha irritato la politica vera. Il set “2020 Campaign Team”, approdato sugli scaffali dei negozi di giocattoli americani il 28 luglio a 39,99 dollari non è piaciuto al figlio di Trump, Donald Jr.. Che allo allo scadere delle 12 ore di sospensione impostegli da Twitter per le fake news sull’idrossiclorochina, ha pensato di pettinare pure le bambole: «Quella Barbie lì, è democratica».Il fatto è che nella nuova scatola da collezione ci sono 4 figure: una squadra elettorale tutta al femminile ed etnicamente diversa. La candidata è un’afroamericana, la manager della campagna una latina e poi ci sono la responsabile della raccolta fondi e un’elettrice. È proprio quest’ultima ad essere finita nel mirino di Donald Jr.: «Anche se sulla maglia ha l’adesivo “ho votato” dato solo al seggio, ha ancora la scheda elettorale in mano. È una imbrogliona democratica, pronta a votare due volte».
Apriti cielo. Il tweet, postato proprio mentre suo padre proponeva di slittare il voto di novembre per paura di frodi, ha fatto infuriare i responsabili di Mattel. «Barbie non è, e non è mai stata, affiliata a nessun partito politico», tuona, piccata, Lisa McKnight, vicepresidente dell’azienda, dalle pagine del Los Angeles Times. «Il messaggio alle bambine è semmai che possono inseguire qualunque sogno e fare da grandi quel che vogliono». Nessuna relazione fra la presidentessa-giocattolo nera e la potenziale vice che Joe Biden annuncerà nei prossimi giorni: «Questo set è pensato come strumento per aiutare ad affrontare in famiglia una discussione sul particolare momento culturale che stiamo vivendo». Soprattutto: non c’è nessun imbroglio: «l’adesivo “ho votato” è facile da reperire, ed è contenuto pure nella busta di chi vota via posta».
La bambola creata nel 1959 da Ruth Handler ispirandosi a un giocattolo per adulti che all’epoca si donava furtivamente alle feste di addio al celibato, la tedesca Lilli, è d’altronde una veterana della politica: dal 1992 partecipa – con un’edizione speciale – ad ogni elezione. Il set di quest’anno è più ricco, grazie alla collaborazione con la no-profit She Should Run. Un’organizzazione bipartisan che si occupa di sostenere le donne che vogliono correre per una carica pubblica. Al Congresso ci sono 108 democratiche e solo 24 repubblicane. Sarà per questo che Trump Jr. non ha dubbi: Barbie for President, è per forza una dem.