La Gazzetta dello Sport, 31 luglio 2020
I Chiesa e le altre triplette di padri e figli
Durante la serata perfetta ha persino avuto un po’ di paura. Temeva, Chiesa, che il tocco di Medel sul tiro che ha sbloccato la partita con il Bologna gli togliesse la paternità del gol. E, di conseguenza, annullasse la prima tripletta in A della sua carriera. Non è stato così e l’almanacco è aggiornato. Ed a proposito di paternità, Federico è il secondo figlio d’arte a segnare una tripletta nel campionato italiano dopo il padre. Nella storia della Serie A ci erano riusciti solo Valentino e Sandro Mazzola. Un onore per Enrico e Federico. Sono 5 le triplette di Valentino, tre quelle di Alessandro. Tre anche per Enrico Chiesa (due realizzate con la maglia della Samp e una con quella del Siena).
FeliceChi conosce Federico sa che la faccia rispecchia sempre il sentimento che sta provando. Durante la scorsa tormentata estate, Chiesa non ha fatto niente per nascondere la delusione di un mancato trasferimento. Così come il sorriso dopo la gara con il Bologna era totalmente sincero. Esultanza totale con i propri compagni, Ribery su tutti, sguardo sereno, pallone in mano, e parole ai microfoni. Una rarità per lui. «Sono contentissimo – ha detto – abbiamo dimostrato attaccamento alla maglia. Dedico questa tripletta a chi mi vuole bene e a chi mi è stato vicino credendo in me durante questi mesi difficili. I gol sono per la mia famiglia, la mia fidanzata ed i miei amici. Ed anche per tutti coloro che vogliono bene alla Fiorentina: quei tifosi veri che credono a questa squadra e questa società». Carezze, importanti a conti fatti, anche per Iachini. «Questi risultati dimostrano che abbiamo seguito la mentalità del mister, uno che non molla mai e pensa subito alla sfida successiva. In questi mesi ci ha dato tantissimo».
Record e futuro
Il talento e la forza fisica sono tutti lì. Basta osservarli. Sulla capacità di finalizzare invece, si è molto discusso. Federico ha le qualità per segnare di più anche se il cambio di posizione in campo di partita in partita non aiuta la continuità d’azione. È vero però, che anche dal punto di vista delle reti segnate la progressione c’è. Cinque reti tra campionato e coppe nel primo anno da professionista, sei (tutte in campionato) l’anno successivo. Dodici durante la passata stagione equamente divise tra campionato e Coppa Italia, undici in quella attuale. Ben 10 delle quali però, in campionato. In pratica per la prima volta Chiesa ha raggiunto la doppia cifra in Serie A ed è attualmente il capocannoniere della squadra con buon margine sui secondi (Pulgar e Vlahovic a 6 centri). Il mistero, semmai, resta il futuro. La scadenza del contratto (giugno 2022) non permette troppe vie. Senza un rinnovo la partenza pare obbligata. Rinnovo che al momento non si intravede all’orizzonte. «A fine stagione parleremo con la società», si è limitato a sibilare dopo il Bologna Federico. Nel calcio a volte le sorprese accadono, basti pensare alla conferma in panchina di Iachini ipotizzata da pochi fino a qualche settimana fa. Certo, stavolta ne servirebbe una bella grossa.