Corriere della Sera, 30 luglio 2020
Gianluca Vacchi scommette sull’azienda di famiglia
Appassionato di social media e di ballo, Gianluca Vacchi è anche uno degli azionisti rilevanti del gruppo Ima di Bologna, quotata alla Borsa di Milano, uno dei gioielli nazionali del packaging, tra i grandi gruppi mondiali che fabbricano macchine hi tech per la farmaceutica, i cosmetici, l’alimentare, le bustine di tè e le capsule per il caffè. Di questo colosso Mr Enjoy ha in portafoglio circa il 7% attraverso la finanziaria lussemburghese Cofiva. In Borsa quella quota vale circa 220 milioni. Ora Ima ha annunciato un riassetto che vedrà tutta la famiglia di imprenditori emiliani aprire ai fondi di investimento inglesi che fanno capo a Bc partners. Con l’obiettivo di diventare più internazionale, compiendo un salto dimensionale, magari stringendo alleanze con partner stranieri. Che farà Gianluca Vacchi? Per capire le mosse bisogna fare un passo indietro. L’operazione, di cui il cugino Alberto Vacchi, presidente di Ima, è il perno industriale, avverrà in due tappe.
Bc partners comprerà il 20% della cassaforte della famiglia Sofima, che a sua volta controlla il gruppo Ima con il 51,6% del capitale e il 67% dei diritti di voto. Poi la holding dei Vacchi e Bc partners lanceranno un’offerta pubblica di acquisto (opa) obbligatoria a 68 euro per azione: significa stimare il gruppo 3 miliardi. Ima lascerà la Borsa e investirà nello shopping sui mercati.
Nel riassetto ogni ramo familiare potrà vendere in modo differenziato al fondo ma nessuno uscirà del tutto. Alberto Vacchi addirittura incrementerà la sua quota.
Poi ci sarà l’opa dove tutti incasseranno ma reinvestiranno nella nuova Ima non più quotata che vedrà gli industriali bolognesi al 55% e il fondo inglese al 45%. Gianluca ha fatto sapere di voler restare, convinto che il progetto possa creare valore. Ambienti vicini alla famiglia ripetono che il blogger resterà, grazie a un’architettura finanziaria che consentirà, a lui come ad altri parenti, di portare a casa un po’ di liquidità attraverso l’opa. È un percorso che richiederà un quinquennio, il tempo necessario per crescere e magari tornare in Borsa da numero uno assoluto.
La scelta del partner finanziario è un indizio dei progetti futuri: Bc partners ha già sperimentato operazioni simili sul numero uno dei freni per auto top di gamma, Brembo, sulla catena di abbigliamento Ovs e prima ancora in Galbani.