Avvenire, 29 luglio 2020
Alla Mecca tappetini monouso per pregare
Un Pellegrinaggio alla Mecca destinato a passare alla storia, quello iniziato ieri in Arabia Saudita e che raggiungerà il suo culmine venerdì, con le celebrazioni della festa dell’Eid al-Adha. A causa della pandemia da Covid-19, per la prima volta l’accesso ai luoghi santi tra La Mecca e Medina è concesso esclusivamente a chi arriva da località che si trovano all’interno dei confini nazionali.
Il Grande Pellegrinaggio (Hajj) è uno dei 5 pilastri dell’islam, da compiersi almeno una volta nella vita: fino al 2019 non meno di due milioni di fedeli arrivavano da ogni parte del mondo per compierlo, compresi sovrani e capi di Stato, mentre quest’anno il numero è ridotto a 10.000 pellegri- ni, tutti già presenti nel Regno, quindi cittadini sauditi (30 per cento) e non sauditi ma residenti (70 per cento). Vi ha diritto anche il personale sanitario e della pubblica sicurezza impegnato in questi mesi di lockdown. Niente voli speciali, né viaggi via nave o via bus, poiché il Coronavirus ha costretto Riad ad assumere rigidissime misure di sicurezza. Tutti i fedeli sono stati testati prima dell’inizio delle celebrazioni e una volta terminato l’Eid al-Adha dovranno sottoporsi a un isolamento di due settimane. Non sono stati ammessi pellegrini con un’età superiore a65 anni; a ciascun partecipante è stato consegnato un apposito kit con le istruzioni sui comportamenti da tenere e contenente disinfettanti, guanti, mascherine da indossare anche durante i riti all’aperto, tappetini monouso per le 5 preghiere giornaliere, pietre sterilizzate per il rituale della lapidazione del diavolo. A ogni spostamento viene misurata la temperatura.
Non è la prima volta che l’Arabia Saudita si trova a combattere un’emergenza sanitaria che ha messo alla prova le città di La Mecca e Medina: tra il 2012 e il 2015 fu la volta del Coronavirus Mers, portato dai cammelli. Ma con la pandemia da Covid-19 il livello di allerta è ancora superiore. Massima attenzione verrà data ai tre giorni dell’Eid al-Adha, quando familiari e amici sono soliti ritrovarsi: già deciso il numero chiuso nelle moschee e vietate preghiere di massa persino all’aperto. Simili misure di sicurezza sono state prese dalle altre monarchie del Golfo: dal Kuwait al Bahrain, dall’Oman al Qatar, compresi gli Emirati, con i grandi alberghi di Dubai sottoposti a rigidi controlli. In Arabia Saudita il Coronavirus ha provocato 2.760 morti e contagiato quasi 270.000 persone. Già nel mese di maggio Riad aveva sospeso il Piccolo Pellegrinaggio (Umrah), che si può svolgere in qualsiasi periodo dell’anno, mentre per l’Hajj si era temuto di doverlo posticipare.