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 2020  luglio 28 Martedì calendario

Periscopio

«Sono ambizioso, fazioso, bugiardo», disse di sé Emilio Fede, già conduttore del Tg4. Candida Morvillo. Corsera.

Francesco Storace ha calcolato che il Pd non ha i numeri per eleggere il prossimo presidente della repubblica. «Il centrodestra ha 430 grandi elettori, i Cinque stelle ne hanno circa 300 e la sinistra variamente intesa è ferma a 283. Significa che se alla fine il centrodestra rimane compatto, insomma se non facciamo stupidaggini, ci mancano una settantina di voti per avere la maggioranza al quarto scrutinio». Sui candidati: Veltroni, Prodi («ma i grillini non lo voteranno mai»), Marta Cartabia («candidatura forte»), Casini («ma è giovane, ed essere giovani non aiuta. Il presidente non deve avere troppe energie. E non deve spaventare»), Draghi («sì, ma solo se passa al primo scrutinio»), la Casellati («bisogna capire chi altri oltre al centrodestra la voterebbe»), Conte («no, nessuno si fida di lui. Figuriamoci il Pd. Qua si tratta di consegnare un assegno in bianco che dura sette anni»), Berlusconi («non ci sono le condizioni politiche»). «A me piace Guido Crosetto. Ma il candidato più forte è Mattarella. Avrà ottantun anni ben portati. E finirà che lo terremo al Colle per altri sette». Salvatore Merlo. Il Foglio.

L’Italia ha costruito un’economia confusa che sta all’economia mista tedesca come un abito confezionato sta a un abito di sartoria. Giuseppe De Tomaso. Gazzetta del Mezzogiorno.

La stretta sul contante proposta da Colao non serve a combattere l’evasione, visto che gli evasori si rifugiano nei paradisi fiscali. Ed è falso che sia una tendenza europea. È solo un attacco immorale ai commercianti, agli artigiani e agli anziani. Giulio Sapelli, economista. il Giornale.

La mutazione dei grillini un tempo pauperistici è cominciata forse la mattina in cui Rocco Casalino, entrando a Palazzo Chigi, osservò (lo sguardo che era un miscuglio di delusione e fastidi) la stanza che di solito veniva assegnata al portavoce del premier. «Ma è troppo piccola!», urlò, dopo lunghi secondi. I funzionari, mortificati, chinarono la testa: ora Rocco siede in una stanza adeguata, grande quasi come un campo da calcetto, adiacente a un ufficio dove alloggiano una ventina di collaboratori, alcuni dei quali si definiscono «sottoproletariato dell’informazione». Fabrizio Roncone. Corsera.

Se mi si chiede qual è il mio giudizio sul governo attuale (Pd-M5s) rispondo sempre: vuole che spari sulla Croce rossa? Certi video spiegano meglio di tante parole. Quello, ad esempio, che mostra il tentativo del premier di mettersi in prima fila nella foto opportunity a Berlino suscita tenerezza per Conte e preoccupazione per l’Italia. Paolo Cirino Pomicino, ex ministro Dc (Maurizio Caversan). la Verità.

«E ora chi vota?», chiedo a Tomaso Staiti di Cuddia. «Nelle ultime quattro elezioni Beppe Grillo», risponde. «Oh, bella e perché?». «Grillo è l’unico che parli di un recupero del senso di comunità nazionale». «Un valore di destra», faccio io. «Sì, ma senza l’etichetta di destra ormai indigeribile. Non credo più nella destra. Deve cambiare veste e avere, per esempio, la faccia di Grillo», dice e, avvicinando la testa come per confidare un segreto, sussurra: «Alcuni anni fa, a un’elezione regionale, ho votato Rifondazione comunista». «Mattacchione», esclamo e brindiamo con gli aperitivi. Tomaso Staiti di Cuddia, ex deputato del Msi (Giancarlo Perna). Libero.

Dieci anni prima dell’Expo, quando, più dello scintillio della modernità, Milano aveva cucita addosso la colpa di Tangentopoli, Doninelli scrisse un libro sulla città di cui si parlò a lungo, Il crollo delle aspettative. Un lavoro che oggi definisce «superato dalla velocità con cui Milano si è rinnovata». Luca Mirenzi. Huffington Post.

Achille Lauro non lo trovo sincero. Penso sia un ottimo prodotto di marketing, un perfetto indossatore per Gucci. Per fare il trapper raccontava nelle interviste di essere cresciuto nella miseria, tra droga e carcere. Quest’anno invece è venuto fuori che suo padre è un magistrato di Cassazione e che andavano in vacanza a Cortina. Non vorrei offendere, ma, secondo me, è assolutamente etero, fa finta di essere trisessuale solo per essere più trendy. Antonio Ricci, inventore di Striscia la notizia (Aldo Cazzullo). Corsera.

Non ho mai pensato di stare dietro le quinte. Me lo hanno chiesto tante volte, ma ho detto sempre di no. La vita dei direttori di rete è difficilissima: gli errori vengono imputati a loro, i successi agli altri. Pippo Baudo, presentatore tv (Renato Franco). Corsera.

Gianni Agnelli mi disse che voleva clonarmi, perché gli piaceva dire frasi che lo divertivano. Si entusiasmava molto, ma uno dei suoi più grandi difetti era che se avevi un problema, era meglio che andassi da qualcun altro. Gli piacevano solo le cose che gli davano buon umore. Io l’ho frequentato prima che diventasse il padrone assoluto, il presidente della Fiat, però aveva una vita molto strutturata. Gli piaceva fare le sue cose e quando era libero dagli impegni di lavoro, gli piaceva molto scherzare. Aveva un senso dell’umorismo molto sviluppato. Marina Cicogna Mozzoni Volpi di Misurata (Giuseppe Fantasia). Huffington Post.

Il labrador è un animale spartano, da riporto, selezionato per la caccia. Non ha bisogno di toelettature e fiocchetti. Ho portato in giro per il mondo solo i cani che si divertivano a farlo. Romeo l’ho ritirato dalle esposizioni cinque anni fa. Ma quando mi vedeva partire con gli altri esemplari, voleva saltarmi in auto. Per lui era una gita mancata. Franco Barberi, allevatore di cani labrador (Stefano Lorenzetto). Corsera.

La carcassa in pezzi del Dc9 di Ustica è stata ricostruita a Bologna, come il corpo disfatto di un gigantesco pterodattilo decomposto nell’ex rimessa dell’Atc, l’azienda dei trasporti pubblici di Bologna dove una volta si riparavano i bus. Attorno a quel cadavere di aereo, l’artista Christian Boltanski ha creato un’installazione: 81 specchi neri che nascondono ognuno un altoparlante, che al vostro passaggio si attiva e diffonde una voce. Sono gli ultimi pensieri di chi era a bordo, un attimo prima di sparire. Sono sospiri, bisbigli, mezze parole. Provate ad andarci, in via Saliceto 3/22, e state in ascolto di quei sospiri. Tendete bene l’orecchio: che cosa dicono? A me è parso di capire «Salvatore Giuliano, Enrico Mattei, Giangiacomo Feltrinelli, Piazza Fontana, Italicus, Piazza della Loggia, P2, delitto Moro, stazione di Bologna, Ustica…». Ustica, la litania funesta dell’Italia dei misteri. Maurizio Pilotti. Libertà.

La politica va concimata con il letame del cinismo. Roberto Gervaso. il Giornale.