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 2020  luglio 27 Lunedì calendario

Biografia di Maurizio Calvesi

Maurizio Calvesi (1927-2020). Storico dell’arte. «Da bambino frequenta lo studio romano di Giacomo Balla, al piano superiore di casa Calvesi in via Oslavia 39/b. E Balla padre, nel 1934, interviene nel ritratto a pastello di Calvesi a sette anni realizzato dalla figlia Elica. Grazie a Balla conosce Filippo Tommaso Marinetti nel 1941 ed entra a far parte del gruppo Aeropoeti Sant’Elia. Due amicizie adolescenziali che gli suggeriranno future riletture. Calvesi si laurea nel 1949 con Lionello Venturi con una bellissima tesi su Simone Peterzano, il maestro di Caravaggio. Con quella di Venturi, la sua formazione porta l’impronta di Giulio Carlo Argan, una sorta di suo padre culturale (anche da maturo lo definiranno “allievo di Argan”). Molte esperienze ministeriali (la Soprintendenza di Bologna, la direzione della Pinacoteca di Ferrara e della Calcografia nazionale, la Galleria nazionale di arte moderna come vice di Palma Bucarelli) quindi le cattedre di Storia dell’arte moderna a Palermo, tra il 1970 e il 1976, poi l’approdo a Roma, tra il 1976 e il 2002 dove è prima direttore dell’Istituto e, infine, direttore del Dipartimento» [Conti, CdS]. «Al suo attivo, aveva anche la curatela di due Biennali di Venezia: nel 1984 e due anni più tardi; e infiniti altri incarichi. È stato anche il primo direttore di una rivista, Art e Dossier, che esiste ancora, edita da Giunti: ne è a capo Philippe Daverio. Dal 1992 ha diretto Storia dell’arte, il quadrimestrale di Argan, e ha sempre fatto sentire la propria voce, con un grande impegno laico, in tutti i maggiori dibattiti artistici, e culturali in generale. Lascia due figli, avuti dal primo matrimonio, e Augusta Monferini, pure lei già a capo della Galleria nazionale d’arte moderna di Roma. Il suo libro La realtà di Caravaggio gli è valso il Premio Viareggio; la sua carriera ed i suoi studi, quello Balzan, nel 2008» [Isman, Mess].