il Fatto Quotidiano, 26 luglio 2020
Grandine, nubifragi e la solita incuria dell’uomo
In Italia – Dopo i tentennamenti di metà mese l’estate mediterranea si è rafforzata. Tra martedì 21 e giovedì 23 luglio le temperature sono salite a 34 °C in bassa Valpadana, 36 °C a Latina, Foggia e sui colli grossetani, fino ai 38 °C del Metapontino. Ma mentre dalla Toscana in giù il tempo restava stabile e caldo, al Nord correnti atlantiche hanno fatto scoppiare violenti temporali da metà settimana. Prima ondata nella notte tra martedì e mercoledì sul Biellese (tetti scoperchiati dal vento), la seconda mercoledì sera tra bassa Lombardia, Ferrarese e Polesine con ben trentamila fulmini e fino a 66 mm di pioggia e grandine. La terza venerdì notte-mattino con un vasto nubifragio che ha prodotto grandine distruttiva da 5 cm di diametro nel Varesotto (Carnago, Morazzone) e un diluvio in Brianza (100 mm a Cinisello Balsamo) responsabile della solita alluvione urbana del Seveso a Milano: di ricorrenza annuale – l’ultima era avvenuta solo lo scorso 15 maggio – è un evidente sintomo di inadeguato dimensionamento dell’alveo artificiale in città. Rovesci di insolita intensità per il periodo anche in Liguria e Toscana, 81 mm a Levanto e 60 nell’interno imperiese, il doppio della media di luglio talora in poco più di un’ora! D’altronde la cementificazione non aiuta a smaltire senza danni l’acqua di scrosci violenti e concentrati: secondo il nuovo rapporto Ispra sul consumo di suolo nel 2019 sono stati sigillati altri 57 chilometri quadrati di territorio italiano, 2 m2 al secondo, scellerata tendenza guidata da Veneto, Lombardia, Puglia, Sicilia ed Emilia-Romagna.
Nel mondo – Due tempeste tropicali sono attive nel bacino atlantico-caraibico: ieri “Gonzalo” ha toccato le Piccole Antille ma dovrebbe presto indebolirsi, e “Hanna” ha raggiunto con piogge alluvionali il confine tra Texas e Messico. Nel Pacifico, “Douglas”, uragano di categoria 4 in mare aperto (venti a 209-251 km/h), si sta attenuando ma minaccia di colpire le Hawaii tra oggi e domani. Alluvioni e frane il 17-18 luglio in Nuova Zelanda per piogge fin sopra i 250 mm in 24 ore che il servizio meteorologico nazionale ha definito “incredibili”. Sempre sott’acqua vaste zone tra Sud della Cina, Myanmar, India e Bangladesh, durante un monsone estivo tra i più intensi e prolungati da decenni (dal 1° giugno, piogge anche oltre 1000 mm nei bacini di Gange, Brahmaputra e Fiume Azzurro). Prosegue la canicola nel Sud-Ovest iberico, lunedì scorso 43,2 °C a Siviglia. È un luglio freddo invece in Scandinavia (2 °C sotto media), tuttavia in Siberia continuano gli incendi anomali, fino a 72° di latitudine Nord e a 8 km dal Mar Glaciale, e nel giugno 2020 dal caldo record i roghi artici hanno emesso nell’aria 16 milioni di tonnellate di carbonio secondo il servizio Eu-Copernicus, mai accaduto in 18 anni di osservazioni. E sotto ostinate alte pressioni e cieli sereni la superficie della banchisa artica è in picchiata (attualmente 6,5 milioni di km2, 28% in meno della media) battendo i minimi storici del 2012 per questo periodo dell’anno: di questo passo è possibile che a settembre si tocchi un nuovo record negativo assoluto in 42 anni di rilievi satellitari. In “No Planet B”, tradotto per il Saggiatore, il fisico e divulgatore britannico Mike Berners-Lee esamina le complesse relazioni tra umanità, clima e ambiente nell’Antropocene rispondendo a oltre centotrenta domande su cibo, energia, trasporti, tecnologia, fino a questioni di filosofia sociale su lavoro, denaro, fiducia nella scienza e nuove competenze per gestire l’enorme questione ambientale. Un punto di vista equilibrato tra le possibilità date dall’innovazione per affrontare la sfida, e l’inevitabile necessità di rivedere il sistema economico e le nostre abitudini.