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 2020  luglio 26 Domenica calendario

La versione di Meghan

Due fratelli, uno destinato a diventare re, l’altro senza un ruolo preciso, che dopo essere cresciuti insieme ed essersi aiutati e protetti arrivano a rivolgersi a malapena la parola. È il nuovo capitolo della saga dei Windsor proposto da Finding Freedom, la biografia di Harry e Meghan scritta da due giornalisti, Omid Scobie e Carolyn Durand, di cui ieri il Times ha pubblicato il primo di tre estratti. «The making of a modern Royal family», si legge nel sottotitolo, ma in realtà più che della nascita di una famiglia reale moderna la storia è quella dello sgretolamento di un assetto leggendario.
Se da una parte un nuovo scandalo è l’ultima cosa di cui i reali hanno bisogno mentre si aspetta di sapere cosa accadrà al principe Andrea per via della sua amicizia con il pedofilo statunitense Jeffrey Epstein, dall’altra il libro non sembra contenere rivelazioni clamorose, niente, almeno per ora, che i tabloid non abbiano già scritto: i Sussex, inoltre, hanno già preso le distanze. «Non sono stati intervistati», ha precisato un loro portavoce. «Harry e Meghan non hanno contribuito in alcun modo». Rimane il fatto che nessuno ne esce particolarmente bene e questo ai Windsor non giova. Non William e la moglie Kate, gelosi, all’apparenza, della popolarità del secondogenito di Carlo e Diana e della consorte, non Harry e Meghan, delusi dalla scarsa considerazione a loro accordata e determinati a fare di testa propria, non la macchina di cortigiani e assistenti incapace di trovare l’elasticità necessaria per gestire il desiderio della coppia di costruirsi una vita propria. Solo la regina Elisabetta si salva e, a rottura ormai imminente, in una delle scene più toccanti del libro invita il nipote a colazione: solo lei, Harry e l’arrosto della domenica.
Harry e Meghan non possono più usufruire del titolo di altezze reali, non hanno un ruolo ufficiale, non possono utilizzare la parola «royal» in alcun tipo di progetto commerciale. Si sono trasferiti in California con il figlio Archie, ma la distanza non sembra aver sanato l’amarezza.
Meghan, stando al libro, è particolarmente avvilita. «Per questa famiglia ho rinunciato alla mia vita», avrebbe confidato a un’amica tra le lacrime. «Ero disposta a fare di tutto, invece eccoci qui. È molto triste». A Harry, invece, peserebbe in particolare di essere stato privato delle cariche militari onorarie che aveva ottenuto grazie anche al servizio attivo prestato in varie zone di guerra. «L’impegno con i veterani – si legge nel libro – è una parte importante della sua vita». La libertà del titolo, insomma, ha un costo. In Inghilterra i Sussex si sentivano frustrati. I loro progetti per importanza venivano sempre dopo quelli di William e Kate. Venivano sfruttati per la loro popolarità e allo stesso tempo ignorati, isolati e mal protetti della macchina del casato. E ora? L’allontanamento di Harry e Meghan è un’occasione perduta. L’arrivo di una donna birazziale a corte aveva fatto pensare a una svolta. I Windsor erano sembrati più rilevanti, più a contatto con la realtà del Paese. Il matrimonio dei Sussex aveva fatto gioire le tante coppie miste del Regno e dato il via a una conversazione, ben prima dell’esplosione del movimento di Black Lives Matter, su cosa significhi essere britannici oggi. Stando al libro, Harry era consapevole già dall’inizio che il colore della pelle di Meghan avrebbe dato fastidio. I fatti sembrano avergli dato ragione.