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 2020  luglio 26 Domenica calendario

L’anagramma di Gianluigi Paragone

Gianluigi Paragone, senatore ex M5S, ha presentato la sua nuova creatura politica sovranista che ha come obiettivo quello di traghettare l’Italia fuori dall’Europa. Si chiama Italexit. Nasce nel momento stesso in cui arriva l’accordo per il Recovery Fund e l’Ue stende sull’Italia un misericordioso mantello protettivo. Il tempismo è sempre stato il forte di Paragone, fin dai tempi in cui dirigeva la «Padania» o conduceva «La Gabbia».
C’è sempre un sondaggista che lo può lusingare con un 5% dei consensi; c’è sempre un Diego Fusaro che può garantirgli una turbo-copertura ideologica. Italexit sembra la casa di ciò che rimane dei due blocchi populisti, un tempo uniti nell’opposizione a Bruxelles e oggi rinunciatari: il resto dei resti.
In realtà, Paragone voleva farsi un suo partito, forte dell’unica dote che si richiede oggi a un politico: la visibilità. Altro non serve: il mestiere, il senso delle istituzioni, la dialettica, il realismo, la necessità, tutta roba vecchia. La resa alla demagogia, al pressapochismo, alla grettezza sembra essere una virtù, purché ci sia una faccia con cui presentarsi in tv (il M5S non ci voleva andare!).
I geniali enigmisti di «101 Anagrammi Zen» dimostrano più credibilità degli aruspici del voto. Gianluigi Paragone = In una gara: il peggio.