ItaliaOggi, 23 luglio 2020
La biblioteca dei codici digitali sotto i ghiacci norvegesi
La prima criptomoneta bitcoin, il sistema operativo Linux, i linguaggi di programmazione informatica Ruby e Python usati per lo sviluppo di portali e altri codici di software open source sono stati immagazzinati in un caveau sotto i ghiacci della Norvegia con l’obiettivo di lasciare una traccia per le generazioni future. Una sorta di biblioteca di Alessandria digitale che è il risultato di una prodezza tecnologica e logistica.
È stato completato il progetto Artic Code Vault voluto dalla più grande piattaforma di sviluppo GitHub, acquistata da Microsoft nel 2018, con lo scopo di preservare quella parte della cultura informatica considerata essenziale. Oggi il 90% dei software esistenti nel mondo provengono da un codice iniziale in open source. Per archiviare i codici informatici GitHub ha fatto incidere 21 terabyte di dati su 186 bobine di microfilm speciali, un supporto basato su pellicola usato per archiviare documenti per un tempo molto lungo. In questo modo potranno resistere per mille anni, stando alla presentazione riportata da Le Figaro. Questo materiale è stato depositato in una camera blindata all’interno di un ex miniera di carbone nella regione delle isole Svalbard, nel Mare glaciale Artico, che già conserva l’archivio mondiale della biodiversità. I dati stoccati sono accompagnati da un indice e da una guida che spiega come fare per recuperarli.