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 2020  luglio 23 Giovedì calendario

Meloni, “Imagine” e la tentazione iconoclasta

Abbiamo ormai pochi miti, non distruggiamoli. Ci servono per vivere, per respirare, e per darci un’idea di infinito. Perché ci portano lontano, a tempi che non sono i nostri e, non essendo i nostri, ci liberano dalle ristrettezze del presente.  Ma i miti hanno una particolarità, che va rispettata perché continuino a svolgere la loro funzione salvifica e rigenerante: sono immutabili, quindi intoccabili. Non li possiamo "toccare" e mutare a nostro piacimento, a seconda di quel che amiamo e pensiamo ora. I gusti e le opinioni sono temporanei e transitori, non riguardano l’eterno. Ho sempre avuto molti dubbi sulla cosiddetta attualizzazione dei miti: se attualizzassimo gran parte dei miti greci, diventerebbero indigeribili. Zeus, per esempio: le sue infinite e rocambolesche storie d’amore, fatte spesso di apparente violenza e turpitudine, potrebbero apparirci come storie di stupro. Nulla di più sbagliato. I miti ci parlano attraverso il loro valore simbolico: se li prendiamo alla lettera, li fraintendiamo.
Imagine di John Lennon è uno dei nostri miti. È una canzone splendida che abbiamo tutti amato, e che continua in noi, abita le nostre vite, fa parte della musica perenne della nostra anima.  Sì, forse molti di noi l’hanno amata prima di tutto per la musica, al di là del testo. È possibile che, come ha detto Giorgia Meloni a "In onda", chi non sa l’inglese non abbia mai capito le parole che Imagine contiene. Vale anche così, una canzone. È come la poesia: innanzi tutto ci incanta per il suono e il ritmo, e per le parole anche astruse; e solo dopo, magari con le note a pie’ di pagina, entriamo nel significato. Si potrebbe discutere sul quanto e sul come (e sul quando) entrare nel senso di una poesia, e quanto invece lasciarla fluttuare come pura musica. 
Una canzone-mito non si può toccare. Non si può piegare alle nostre idee politiche, per esempio. Troppo facile, e troppo riduttivo. L’ideologia obnubila sempre il senso, distorce, deturpa. E rimpicciolisce. È quel che succede quando, ahimè, buttiamo giù le statue di personaggi che sono stati grandi nella loro epoca, ma ci appaiono contrari ai nostri valori di oggi. Quale errore distorsivo. Imperdonabile.
Sinceramente non ho mai "letto" Imagine come manifesto di una "omologazione mondialista". Non mi sarebbe mai venuto in mente. Era il periodo del mito hippy, esistenziale, pre-politico: non possiamo estrapolare il testo dal contesto, legge sacrosanta. Così come non ho mai pensato che Lucio Battisti fosse antifemminista quando cantava: "La gallina coccodè. Penso a lei e guardo te". 
Imagine è la canzone di un sognatore, che immagina un mondo senza paradiso e inferno, senza nazioni (o patrie) per cui uccidere o morire. Senza religioni, proprietà, cupidigia. Immagina che la gente viva una vita in pace, che ci sia un senso di fratellanza tra gli uomini, e che tutta la gente condivida tutto il mondo. Non saprei immaginare nulla di più universale e atemporale.
Personalmente, il verso che amo di più è Above us only sky. Solo il cielo sopra di noi. Direi che proprio di un tal messaggio abbiamo bisogno oggi, più che mai. E ringrazio Giorgia che, con il suo intervento, ci ha rammentato il testo di questa meravigliosa canzone, che altrimenti forse avremmo dimenticato di portare dentro di noi. Ora che i tempi ci mettono a dura prova e nulla più pare salvarsi del mondo che amiamo, è molto importante provare ad allargare l’orizzonte, a staccarci da tutto quel che riduce il mondo, lo restringe e lo impoverisce. Abbiamo bisogno di pensare a una ampiezza, all’illimitato. Di sconfinare. Di ritrovare il cielo. È solo così che troveremo, di nuovo la nostra identità, parola che anche a me piace moltissimo, ma che non limiterei a una questione di nazioni, religioni o appartenenze varie. Dobbiamo non appartenere, per essere.
Abbiamo soprattutto bisogno di immaginare. Che è molto più forte di sognare. Il sogno ci conforta. L’immaginazione ci fa creare. È costruzione. Possibilmente di nuovi mondi, nuovi modi di vivere.