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 2020  luglio 22 Mercoledì calendario

La lezione della natura: formule semplici

C’è un aspetto della tavola periodica degli elementi che lascia sospettare l’esistenza di una filosofia alla base della Natura: la semplicità. La sequenza, come ricorda qualunque studente, è tanto affascinante quanto ardua da mandare a memoria: gli elementi sono 118. Tra i vari aneddoti che vale la pena di conoscere ce n’è uno che riguarda il fisico premio Nobel Enrico Fermi: quando, nei suoi primi esperimenti, riuscì a rompere l’atomo pensò in realtà di trovarsi al cospetto di nuovi elementi chiamati trans-uranici. Vennero anche battezzati. Nella sua lecture per l’Accademia di Stoccolma Fermi scriveva: «Sin dalla primavera del 1934 tentammo di isolare chimicamente i portatori di queste attività, col risultato che alcune delle attività dell’uranio risultarono non essere dovute né a isotopi dell’uranio stesso, né a elementi più leggeri dell’uranio, fino al numero atomico 86. Concludemmo che i responsabili di tali attività fossero uno o più elementi di numero atomico maggiore di 92; a Roma eravamo soliti chiamare gli elementi 93 e 94 rispettivamente Ausonio ed Esperio». Solo dopo si comprese la natura devastante della scoperta. Ma c’è un altro aneddoto, ancora meno noto, che dovrebbe fare riflettere: quanti sono gli elementi che la Natura ha deciso di usare per la vita in milioni di anni di evoluzione? Di fatto sono sei: Idrogeno, Ossigeno, Fosforo, Calcio, Azoto, Carbonio. Sono i cosiddetti Chnops e rappresentano il 99 per cento del corpo umano se radiografato chimicamente. Il 99 per cento della biosfera è formata da una ricetta di soli dieci elementi (aggiungere Sodio, Potassio, Zolfo e Cloro). La stessa lezione (semplicità) si ritrova nel Dna, con sole quattro molecole per scrivere il libro della vita: ACGT (adenina, citosina, guanina, timina). A volere trovare un minimo comune multiplo con l’intelligenza artificiale – la cosa apparentemente più complessa creata dall’homo sapiens – potremmo ricordare che alla base dell’informatica c’è un linguaggio di soli due numeri, uno e zero, e sole tre operazione (and, or, not). È la matematica di Boole, peraltro Ottocentesca. Ps. Per Keynes il Reddito di una nazione era dato da consumi più investimenti. Quando cercarono di aggiungere centinaia di variabili gli economisti scoprirono che il risultato cambiava solo di pochissimo. Semplice.