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 2020  luglio 22 Mercoledì calendario

Il patrimonio conteso di Ercole Baldini

Ercole ha perso i suoi smisurati poteri (non vede, sente poco, non si regge in piedi) e per muoversi nel parco della sua villa deve aggrapparsi a una mano amica. Baldini era Ercole: fibra di ferro nei muscoli, cassa toracica smisurata, forza sovrumana. Ultima leggenda vivente del ciclismo epico pur senza la vena tragica di Coppi o il profilo eroico di Bartali.
Quell’Ercole Baldini che nel 1956 fece 11 scali aerei (li ricorda tutti, con un filo di voce), sbarcò a Melbourne e vinse le Olimpiadi. Quando salì sul podio non si trovava il disco con l’inno italiano e un manipolo immigrati, contadini veneti, friulani o romagnoli come lui intonò Mameli, piangendo lacrime di gioia e nostalgia. Baldini, il solo ad aver conquistato, oltre ai Giochi, anche Mondiale su strada e Giro d’Italia. Mostro di eleganza e velocità nell’esercizio doloroso delle cronometro, regnò otto stagioni prima di dedicarsi a bella vita, belle donne e affari.
A 87 anni, oggi, Ercole Baldini è un uomo fragile, conteso a colpi di carte bollate e perizie psichiatriche tra la compagna e i due figli, Mino e Riziero. Tutti sotto lo stesso tetto nella casa-museo costruita negli anni Sessanta da un disegno di Le Corbusier, in una convivenza forzata di silenzi e veleni. La donna è Maria Criscuolo: «Ho 80 anni, sono vedova da 24. Ho amato molto mio marito: pensi, si chiamava Baldini anche lui. Dopo la sua morte mi iscrissi a un’agenzia matrimoniale ma mi proponevano solo gente che voleva venire a letto con me. Poi mi chiamò la titolare per una proposta importante dai figli di un vedovo, un uomo famoso che loro volevano sistemare. Non avrei accettato uno spazzino che faticava ad arrivare a fine mese, ma non immaginavo un Baldini. Ci siamo visti, piaciuti e mai più separati fino a quando i figli, l’anno scorso, mi hanno buttato fuori di casa accusandomi di rubare. Ercole senza di me si sarebbe lasciato morire, io sono tornata accettando di essere trattata quasi da donna di malaffare».
Ma Mino Baldini, il figlio più grande, accusa: «All’inizio non andava male, poi ci siamo accorti che sparivano centinaia di migliaia di euro. Papà è soggiogato da quella donna e per questo abbiamo dovuto chiedere un amministratore di sostegno del patrimonio. Mio padre è un uomo ricchissimo: ha guadagnato tanto ma soprattutto ha sposato bene. Lui non aveva il pallino degli affari ma mamma era l’erede di uno dei più grandi produttori di ceramiche di Romagna». La denuncia dei figli è stata archiviata: la Criscuolo non ha rubato ma ricevuto legittime donazioni.
Ancora Maria: «Con Baldini ci vogliamo bene. Certo, mi ha fatto dei regali importanti. Certo, da poco mi ha intestato due polizze vita: sono grosse cifre, anche se non so di preciso quanto. Ma io non voglio le proprietà dei figli, non voglio sfrattarli: sto bene di mio, loro hanno un patrimonio enorme. Ma hanno tagliato fuori Ercole dalla vita e vorrebbero sbarazzarsi di me».
L’amministratore di sostegno paga le spese di Baldini e mette cinquemila euro al mese a sua disposizione. «Quei soldi li prende tutti lei – spiega Mino – e ai fratelli che gli hanno detto chiaro e tondo cosa pensano di questa folle storia, nostro padre ha tolto il saluto». Ad agitare le acque e creare grandi tensioni ci sarebbe poi un nuovo testamento (Baldini ha facoltà di dettarlo e modificarlo) depositato da un notaio.
Ercole – instancabile ambasciatore del ciclismo – non vede più nessuno. Non Vittorio Adorni, campione del mondo come lui, non il concittadino e amico fraterno Arnaldo Pambianco che gli fu gregario a Melbourne e vinse il Giro nel 1961. «A Pambianco hanno detto cose tremende su di me – spiega Maria – e lui non si è fatto più vedere. Con Ercole erano fratelli. Svaniti anche Adorni e Moser».
«Baldini – scrive il perito del tribunale di Forlì dove si discute dell’interdizione – teme l’incontro con gli amici più intimi perché quanto sta accadendo con la famiglia pone le basi per un totale isolamento affettivo e relazionale». Lui, Ercole, fatica a tirare fuori le parole: «Non ho più bei ricordi: ho vinto Mondiali e Olimpiadi, ho corso con Coppi e Bartali. Ma ora è sparito tutto».