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 2020  luglio 21 Martedì calendario

Capire gli olandesi

Caro Aldo,
esiste uno stato membro, i Paesi Bassi, il cui peso economico è del 5% sull’economia dell’Ue e ha la pretesa di condizionare le politiche economiche dei restanti, che naturalmente che non concordano. Per di più sull’uso di fondi per la ricostruzione post-Covid.
Cesare Cesguerreri.libero@gmail.com

Caro Cesare,
il vero scontro non è tra Italia e Olanda, tanto meno tra Conte e Rutte. È tra due visioni dell’Europa e dell’economia. Tra due diverse idee dell’etica della responsabilità.
Quando c’è da sostenere un confronto, occorre darsi due regole. La prima: avere dietro un Paese unito, almeno nella tutela dell’interesse nazionale; Salvini che in pieno vertice europeo chiede le dimissioni del presidente del Consiglio non fa l’interesse nazionale. La seconda: mettersi nei panni dell’interlocutore, tentare di capire come ragiona, per comprendere le sue mosse e magari prevenirle, fino a trovare un punto di accordo.
L’Olanda è un Paese importante, al di là dei suoi abitanti e del suo Pil. È il Paese di Erasmo e di Spinoza. È il posto dove si stampavano i libri proibiti dall’Inquisizione. Ancora oggi, è un Paese liberale, in cui pure l’estrema destra è estremamente liberale: il suo fondatore, Pim Fortuyn, era un omosessuale dichiarato, che ce l’aveva con gli arabi perché «mi considerano un cane», e fu assassinato non da un arabo bensì da un animalista, perché girava in pelliccia e sosteneva che chiunque potesse vestirsi come gli pareva (dopo di lui è venuto Geert Wilders, che è un’altra cosa). Proviamo a metterci nei panni di un contribuente olandese, il quale sa che l’Italia ha il record dell’evasione fiscale (cento miliardi di euro all’anno) e del risparmio privato (che a ogni crisi aumenta), e quindi pensa: perché devo mettere io i soldi che gli italiani non versano al fisco e non sono disposti a investire nel loro Paese? Inoltre già oggi l’Italia non riesce a spendere tutti i fondi europei, che non finanziano sussidi e stipendi facili ma cantieri e progetti, che all’evidenza mancano.
Ovviamente anche noi abbiamo le nostre buone ragioni. Potremmo rispondere al contribuente olandese che il suo governo non dovrebbe fare concorrenza sleale agli altri europei, attirando la sede delle aziende straniere con condizioni fiscali di vantaggio. Inoltre, non possiamo spendere 170 miliardi solo nel digitale e nella transizione ecologica; una parte deve servire a ristorare i danni da lockdown, aiutando chi ha perso il lavoro.