Corriere della Sera, 21 luglio 2020
Effetto Ferragni agli Uffizi
«Effetto Ferragnez» agli Uffizi, + 27% di under 25. Prima di qualsiasi giudizio, o polemica, i fatti e i numeri. Venerdì 17 Chiara Ferragni ha visitato gli Uffizi ammirando non solo le superstar botticelli-ane, Venere e Primavera, ma anche le Storie di Giuditta e l’Adorazione dei Magi dello stesso Maestro e la Tribuna del Buontalenti. Notizia e foto hanno fatto il giro di tv, quotidiani, soprattutto del web. Risultato operativo comunicato ieri dal direttore degli Uffizi, Eike Schmidt: tra venerdì 17 e domenica 19 c’è stata una crescita del 24% dei visita-tori rispetto al fine setti-mana precedente (9312 contro 7511). Spiega Schmidt: «Oltre alla cre-scita generale, che per la prima volta dalla riapertu-ra post-lockdown indica più di 3.000 persone al giorno di sabato e dome-nica, annotiamo con im-menso piacere un boom di giovani. Da venerdì a domenica abbiamo avuto 3.600 tra bambini e under 25. Nel fine settimana precedente erano stati 2.839. Quindi sono venuti a trovarci in 761 in più, con un aumento del 27%». Schmidt si è laureato in Arte a Heidelberg, è stato curatore al Getty Museum di Los Angeles e alla National Gallery of Art di Washington, ha lavorato per Sotheby’s. Non è insomma un principiante. Sa quel che fa e dice: «In questo fine settimana abbiamo visto un sacco di tuttologi che ci hanno insegnato di tutto e di più. Alla luce di questi numeri posso solo dire che mi dispiace per loro». Ieri, sul Corriere della Sera, Vincenzo Trione ha posto un problema: l’insegna-mento della storia dell’arte è materia di continua rimozione da parte della politica e nei programmi scolastici. Invece dovrebbe essere «presenza neces-saria». E chi la insegna dovrebbe «trattarla come materia di bruciante attualità», ricorrendo – perché no – anche a Google per analizzare i dettagli. Insomma, il dibattito su comprensione dell’arte (tra Giotto e Cattelan, diceva Trione) e nuove generazioni è aper-to. E l’effetto Ferragnez (piaccia o appaia detestabile) è un oggettivo contributo per cercare di capire come ragionano loro, i giovani, e come è possibile raggiungere la loro anima. Al di là di mille pregiudizi, è l’aspetto principale da scoprire.