la Repubblica, 19 luglio 2020
Il record di Andrea Consigli
C’è qualcosa di filosofico tra i pali del Sassuolo. La squadra di De Zerbi è stata la novità di questa bislacca fase 2 di campionato. Ha mostrato giocatori e movimenti interessanti. Il dinamismo di Muldur (laterale che non ara, ma converge al centro). L’intelligenza di Locatelli (da Nazionale). L’energia straripante di Boga, la malinconia sudamericana di Berardi (e lo scambio delle ali). Il centravanti arretrato come trequartista dietro quello avanzato (e Defrel che manda in rete Caputo, o viceversa). La fase offensiva è il marchio del Sassuolo: il suo risultato perfetto non è 0 a 0, ma 3 a 3 (centrato 3 volte nelle ultime 8 partite). Curiosamente, in tutto questo ha un ruolo centrale il suo portiere: Andrea Consigli. E il preparatore che l’ha trasformato: Francesco Farioli.
Consigli è al Sassuolo dal 2014, ma negli ultimi due anni in lui qualcosa è cambiato. È arrivato De Zerbi e ha portato con sé un laureato in filosofia, al centro del cui edificio di pensiero c’è la responsabilità di chi sta in porta (o, proprio per sostenerla, se ne allontana). Farioli aveva fatto esperienza in Qatar, prima di approdare a Benevento (e convincere Brignoli di poter segnare di testa all’ultimo minuto). È esistito un Consigli prima e uno dopo di lui. Quello di prima era un ex miope che amava il pugilato di Sugar Ray Leonard, i romanzi di Irvine Welsh e ogni tanto infilava strisce d’imbattibilità, ma interpretava il suo ruolo come tanti. Non come tutti: Farioli aveva in mente altri modelli (Neuer, Ter Stegen, Ederson) e qualcosa in più. Oggi, a 33 anni, Consigli ha messo insieme una serie di record. Nella scorsa stagione è stato il migliore a parare i rigori, ma soprattutto il portiere con il maggior numero di interventi nello spazio (uscite alte o intercetti). Una recente statistica pubblicata da “Calcio datato” lo ha eletto “portiere più temerario d’Europa”, ossia quello con il maggior numero di passaggi filtranti riusciti. La sua accresciuta partecipazione al gioco è dimostrata da un aumento del 20% della distanza totale percorsa in partita. Consigli non sta fermo, sposta l’orizzonte andandogli incontro. Può capitare che il Sassuolo inizi l’azione con lui, affiancato da due difensori.
Prepara il passaggio filtrante. Qualcosa di simile a quel che fa Bonucci. Con una differenza cruciale: affidando questo compito al portiere, un difensore può avanzare, creando superiorità, occupando spazio, aumentando possibilità. È una filosofia che ha in Guardiola il maestro, ma trova discepoli inattesi. Tra Consigli e Farioli si è stabilita una miscela perfetta di predeterminazione e libero arbitrio. Sui rigori, ad esempio, il preparatore fornisce le informazioni, i video, le suggestioni con messaggi whatsapp. Il portiere li guarda quando vuole poi decide come regolarsi in campo. I movimenti fuori porta invece sono una danza d’insieme, coreografata, che allontana l’ultimo uomo dalla solitudine, ma gli richiede in cambio un’abilità ulteriore.
Nella “temerarietà” di Consigli ci sono l’annuncio di un’eresia e l’affermazione di un desiderio. Salta agli occhi la differenza di un destino vissuto tra due pali o fra due terzini, ma anche la possibilità di una papera provocata non da una presa molle, ma da un passaggio scriteriato. I vantaggi si appaiano alle conseguenze. Ogni uomo che rivoluziona la propria presenza nel mondo sa di andare incontro alla gloria o al ridicolo. Dipenderà dai giorni e probabilmente la somma algebrica sarà zero. Ovvero: + 3 -3.