Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  luglio 18 Sabato calendario

Crescono gli incidenti in monopattino

L’ultima vittima, la più grave forse da quando i monopattini sfrecciano per le città, è una donna di 31 anni che ieri mattina, a bordo del suo mezzo elettrico si è scontrata con un autocarro Iveco guidato da un 44 enne. E ora è ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Niguarda di Milano. Secondo le prime ricostruzioni, la ragazza stava guidando senza il caschetto protettivo in una strada in zona Stazione Centrale, e, nello svoltare a sinistra, non avrebbe dato la precedenza al furgone che l’ha investita. Portata in codice rosso al Niguarda, è stata sottoposta a un delicato intervento al capo: per lei la prognosi rimane riservata e da ieri pomeriggio è in terapia intensiva. Per gli agenti della Polizia locale, il monopattino, trovato accartocciato sul luogo dell’incidente, non riportava distintivi di società di monopattini in condivisione. Aveva la patente questa donna? Non si sa, probabilmente avrebbe fatto un incidente anche se fosse stata in auto o in moto. Il punto però è proprio questo: può un mezzo elettrico e veloce che non prevede la patente essere guidato per strada? 

Le regole non mancano. Nel decreto Toninelli del gennaio scorso, il regolamento è puntiglioso: 50 Watt massimi di potenza, segnale acustico obbligatorio, il divieto di superare i 25 chilometri orari e, in caso di minori alla guida, obbligatorio il patentino dello scooter. Rimangono tuttavia due punti oscuri: l’assicurazione non obbligatoria e l’uso del caschetto, consigliato ma non obbligatorio. Una mancanza che manda su tutte le furie l’assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Riccardo De Corato: «Sino a quando la circolazione dei monopattini elettrici non sarà regolamentata con norme che prevedano anche l’obbligo per tutti di utilizzare protezioni, come ad esempio il casco, non inserirò la possibilità di acquistare questi dispositivi nei prossimi bandi regionali», ha detto perentorio. Sull’uso del casco si schiera anche il gruppo Facebook Club Italiano del Monopattino Elettrico, il primo dedicato agli appassionati e che conta 9 mila iscritti in tutta Italia. «È importante che le persone capiscano che non è un gioco e che la sicurezza è fondamentale. Per questo noi consigliamo sempre di usare il casco protettivo, anche se la legge non lo impone», spiegano i fondatori del gruppo. 
Appena qualche settimana fa a Lainate, comune dell’hinterland di Milano, si era già sfiorata la tragedia: due ragazze di 15 anni che viaggiavano assieme su un mezzo elettrico, senza casco e contromano, si erano scontrate con un’auto; una aveva riportato ferite serie. 
Ma per Daniele Vincini, segretario del Sulp di Milano, il sindacato unitario della polizia locale, la situazione è drammatica: «Ogni giorno sanzioniamo decine di violazioni e sono molte di più quelle che avvengono». Il motivo, per Vincini, è semplice: «È nella natura del mezzo la sua pericolosità» e in più, «dalla fine del lockdown c’è stato un aumento dei mezzi a due ruote, sia bici che monopattini. Questi ultimi, in particolare, vanno spesso contromano e sul marciapiede». A Milano sono otto le pattuglie di vigili che a ogni turno si occupano, in moto o a bordo di un monopattino elettrico, della repressione di queste infrazioni. 
Dopo il lockdown molte città hanno ripensato la mobilità. Nel capoluogo lombardo a oggi ci sono 3750 monopattini elettrici in sharing, forniti da sei operatori che hanno fatto un accordo con il Comune. Più difficile da avere il dato dei privati, dal momento che, come la bicicletta, neanche il monopattino elettrico è dotato di targa. Certo è però che il bonus mobilità del governo, che prevede fino al 60 per cento di rimborso fino a un massimo di 500 euro, ha di molto aumentato l’appetibilità di un mezzo il cui prezzo è in media di mille euro.