Il salto si addice a Larissa. 16 cm in più con un balzo: 6,80. Seconda al mondo nel 2020, seconda di sempre in Italia. Mamma Fiona (May) non più così lontana (7,11).
Larissa, suo padre Gianni ha detto che il lavoro invernale le consente di esaltare la performance tecnica. A Savona ha rubato gli occhi al mondo…
«Io non me ne sono nemmeno accorta. Era strano, giovedì. Il vento capriccioso e le rincorse diverse, si faceva fatica...».
E nel salto di 6,80 ha pure lasciato 12 cm allo stacco: possiamo già parlare di 6,90…
«Non facciamo previsioni però. Di sicuro ho trasformato il mio salto, in modo radicale. Sino al 2019 mi dedicavo soprattutto alla tecnica».
Ma da dove vengono quei 16 cm in più, tutti in un solo colpo?
«Abbiamo iniziato a lavorare aumentando i carichi e variando molto, abbiamo aggiunto sedute di velocità pura, di "traino" e di palestra. È la normale evoluzione della preparazione. Che sta pagando, sempre al netto della prudenza, di cui il mio allenatore Cecconi per fortuna è pieno».
Ma il nuovo salto non ricorda un po’ quello di mamma?
«Sono andata molto in alto, ma le dirò la verità: non è che abbia ben presente il salto di mia madre».
Non le crediamo…
«Le assicuro. Di solito io vado più in orizzontale perché sono potente e veloce. Andiamo per gradi, comunque. La ‘mutazione’ è appena iniziata…».
6,80: è l’incipit di un nuovo romanzo?
«Forse».
Oggi è il suo compleanno. Che 18enne è?
«Una 18enne che fa cose normali, l’atletica è tanta roba, certo, ma per ora cerco di farla restare un divertimento, impegnativo ma pur sempre un divertimento. Il che mi aiuta a scaricare le tensioni, a lasciarmi immune. Non cambierei nulla dei miei anni. Sono quella che sono perché ho vissuto quello che ho vissuto. Gli ingredienti giusti per diventare adulta, beh, ce li ho…».
Ma quando si diventa adulti?
«Ogni adolescenza ha la sua data di scadenza! Io mi sento ancora una ragazzina. Con tanto da imparare, guardare, capire. Vorrei migliorare qualcosa, come tutti, però posso dire che conosco i miei difetti e sono convinta che il vero traguardo di una persona sia comprenderli, apprezzarli».
Tokyo non è più così lontana.
«Non mi aspettavo di avvicinarmi così tanto al minimo olimpico (6,82). Sulle Olimpiadi posticipate, da un lato bene, dall’altro peccato. Alla fine, però, meglio così, lavorerò un altro anno. E non sarò tentata di cullarmi sugli allori…».
Che mondo vede dopo la crisi?
«Un mondo pronto a ripartire.
Prima si respirava un’aria pesante. Adesso per fortuna no».
Quali le prossime gare?
«Gli Assoluti a fine agosto e i campionati jr a settembre».
È seconda al mondo, oggi…
«Non mi faccia guardare le statistiche. I numeri sono belli ma
guai ad appoggiarvisi».
Però essere lì è, per una lunghista, una «spinta elevatrice».
«Certo, questo sì. Non sono più la prima delle junior…».
Come festeggerà oggi?
«La vera festa l’ho programmata a settembre. Oggi starò in famiglia».