Corriere della Sera, 17 luglio 2020
Il (vero) volto del Sole
Sono passati poco più di quattrocento anni da quando i primi umani hanno potuto vedere da vicino quei corpi celesti che per millenni li hanno affascinati. L’astronomia moderna nasce quando si cominciano a inventare strumenti per potenziare le osservazioni, e a ogni nuova immagine la prima reazione è stata di meraviglia.
È successo con Galilei, che rimase senza parole nel guardare il cielo con quel primo sistema di lenti che sarà il cannocchiale: vide che Sole e Luna non erano quei corpi celesti perfetti descritti dai testi più autorevoli; non erano composti di materiale incorruttibile, al contrario, la Luna aveva montagne, crateri dai bordi frastagliati e pianure simili alle nostre, mentre il Sole aveva macchie e ruotava su se stesso.
Lo stesso stupore ci sorprende ancora oggi, quando osserviamo le immagini meravigliose che ci giungono da Solar Orbiter, una nuova sonda, equipaggiata con strumenti molto sofisticati, destinata a raccogliere informazioni ancora più dettagliate sulla nostra stella madre.
Il placido Sole, una stella di media grandezza, grosso modo «nel mezzo del cammin» della sua vita, che abita una regione molto tranquilla e piuttosto periferica della galassia che ci ospita, ci appare così in tutto il suo caotico splendore. Quello che tutti noi consideriamo l’astro tranquillo che illumina pacatamente le nostre attività, visto da molto vicino diventa un sistema complesso e caotico, fatto di innumerevoli esplosioni termonucleari, moti convettivi giganteschi, oscillazioni periodiche di masse spaventose e flussi di plasma proiettati tutt’intorno da imponenti campi magnetici.
Le immagini turbolente di Solar Orbiter lasciano intuire lo scontro fra le forze titaniche che si agitano all’interno della nostra stella. Una battaglia che dura da innumerevoli anni, e che ha un vincitore annunciato, la gravità. Fra qualche miliardo di anni, con l’esaurirsi del combustibile nucleare, essa riuscirà finalmente a schiacciare e frantumare gli strati più interni portando al collasso la nostra amata stella. Il nucleo centrale verrà compresso catastroficamente mentre gli strati più esterni saranno espulsi a grande velocità e finiranno col raggiungere in pochi minuti Mercurio, Venere e la Terra, facendoli evaporare all’istante.
Ancora una volta, sistemi fortemente caotici, visti da lontano, ci appaiono come ordinati e regolari. Ma sotto l’apparenza tranquillizzante del Cosmo, si nasconde, come sempre, l’inquietudine del Caos, che imperversa anche nei processi su larga scala.