ItaliaOggi, 16 luglio 2020
La sconfitta di Cleopatra forse colpa dell’acqua morta
Svelato il mistero delle cosiddette acque morte, il fenomeno nato dall’incontro tra acqua dolce e acqua salata che rallenta la velocità delle imbarcazioni e che potrebbe aver svolto un ruolo chiave nell’esito di battaglie navali come quella di Azio, che nel 31 a.C. vide la sconfitta di Marcantonio e Cleopatra. A fare luce sul rompicapo i ricercatori francesi del Centre national de la recherche scientifique e dell’Università di Poitiers. «Il fenomeno dell’acqua morta», ha spiegato a Le Figaro Johan Fourdrinoy del Cnrs, «si verifica quando l’imbarcazione subisce l’influsso della corrente con un’intensità tale da impedire il controllo dei movimenti della nave». Secondo i ricercatori francesi, i movimenti delle onde sono la chiave per spiegare il fenomeno, osservato per la prima volta nel 1893 dall’esploratore norvegese Fridtjof Nansen e osservabile in tutti i bacini in cui acque con densità diverse si mescolano. Gli scienziati spiegano che i fenomeni di resistenza sono due: il primo provoca una velocità bassa e costante, mentre il secondo produce oscillazioni nella barca. Il team di fisici, esperti di meccanica dei fluidi e matematici degli istituti di ricerca francese ha usato una classificazione matematica delle diverse onde interne e un’analisi delle immagini sperimentali per svelare il mistero. «Abbiamo scoperto», affermano gli autori in uno studio pubblicato sul Proceedings of the National Academy of Sciences, «che le variazioni di velocità dipendono dalla generazione di onde che agiscono come un nastro trasportatore ondulato su cui la nave si muove avanti e indietro. Il nostro modello potrebbe essere applicato anche in altre situazioni, forse la sconfitta delle imponenti navi di Cleopatra a opera della flotta di Ottaviano durante la battaglia di Azio (31 a. C.) potrebbe essere ricondotta a un fenomeno dell’acqua morta».