Corriere della Sera, 15 luglio 2020
La scoperta dell’Indo-Pacifico
L’Italia, o almeno una parte di essa, sta scoprendo la nuova area geopolitica della quale più si parla in questo momento: l’Indo-Pacifico. Oggi, l’Associazione Italia-Asean, presieduta da Enrico Letta, terrà un dibattito dal titolo «L’Indo-Pacifico non è pacifico». Il fatto che il seminario sia voluto da un’organizzazione che sviluppa le relazioni con una zona più limitata dell’Asia (i dieci Paesi del Sudest asiatico che formano l’Asean) racconta che gli sviluppi più recenti nella regione hanno creato una nuova entità di riferimento, quella che abbraccia gli oceani Indiano e Pacifico. Racconta che i concetti geopolitici degli Anni Novanta e dei primi Anni Duemila, come Sudest asiatico o Bacino del Pacifico o Estremo Oriente, sono evoluti in un’entità ben più ampia. Che ora coinvolge pienamente l’India e i suoi interessi regionali. Al proposito, qualche mese fa è nata anche la India-Italy Association for Cooperation and Partnership, presieduta da Emma Marcegaglia. È che questo enorme quadrante geografico è diventato il teatro di un confronto allo stesso tempo globale e locale. È l’area nella quale maggiormente si sviluppa la rivalità tra Washington e Pechino – quest’ultima sempre più assertiva durante la pandemia – e nella quale le rivalità regionali si fanno più forti, si pensi a quella tra India e Cina e a quelle tra Pechino, Tokyo, Seul, Hanoi. Un’area di enormi interconnessioni: porti, rotte mercantili su cui viaggia buona parte del commercio mondiale, ferrovie, reti digitali, il tutto rafforzato dalla Nuova Via della Seta cinese. È la regione, appunto non pacifica, che è entrata prepotente nelle analisi geopolitiche, ormai centrale nelle strategie sviluppate a Washington come in Giappone, in Australia, in India. Oltre che, ma in silenzio, a Pechino. Anche in Italia si inizia a prenderla in considerazione.