ItaliaOggi, 14 luglio 2020
Periscopio
Non so se in Italia ci sia un popolo, ma di certo non c’è più un’élite. Mattia Feltri. la Stampa.
La ministra dell’istruzione, Azzolina, cambia idea ad ogni cantar di gallo. Cesare Lanza. Alle 5 della sera.
Abbiamo un Pd sempre più smarrito e spesso preda, come a Napoli, di ex magistrati che ritenevano la Dc napoletana collusa con la camorra. I giudici li hanno sbugiardati, ma il Pd li ha premiati. Paolo Cirino Pomicino, ex ministro Dc (Maurizio Caversan). la Verità.
Ad aizzare la plebaglia di Palermo contro di me fu Davide Faraone, allora segretario del Pd isolano e poi sottosegretario all’istruzione. Un tipico siciliano. Era con la destra in Regione e contro la destra in Comune. Lo querelai. E lui mi ha mandato una lettera di scuse. Philippe Daverio, storico dell’arte (Giancarlo Perna). Libero.
Quello che si vede oggi fra i giudici non è una questione di ideologia ma di potere: ci sono gruppi nella magistratura che vanno per conto proprio, in cerca di vantaggi personali. E i magistrati che lavorano onestamente hanno il dovere di reagire, altrimenti verranno trascinati a fondo. Luciano Violante, Pd, già magistrato, ex presidente della Camera. La Verità.
Non mi piace il ridicolo bluff della democrazia diretta M5s, la leadership svogliata del Pd, il sovranismo della Lega, il renzismo mastelliano, il populismo dei sindacati, Confindustria condannata all’irrilevanza, la stampa moribonda. Siamo il Paese più ignorante d’Europa. Carlo Calenda, leader di Azione (Alessandro Trocino). Corsera.
Come si instaura dunque una moderna dittatura? Per Michel Onfray il primo punto è distruggere la libertà attraverso mezzi come la sorveglianza continua, la distruzione della vita personale, l’imposizione di un’opinione egemone, la denuncia dei crimini di pensiero. Secondo. Impoverire la lingua. Si distruggono le parole, si eliminano i classici, si parla una lingua nuova e globale. Terzo. Abolire la verità e sostituirla con l’ideologia. Quarto. Sopprimere la storia o almeno riscriverla con gli occhi dell’ideologia corrente, processandola e condannandola, se proprio non si può cancellare. Aiuta anche distruggere i libri o almeno pubblicare solo quelli fedeli alla linea. Alessandro Gnocchi. il Giornale.
Gli specialisti di poltrone nel M5s sono Stefano Buffagni e Riccardo Fraccaro. Buffagni gira proprio con una cartellina rossa. Dentro ci sono i dossier per decidere, o condizionare. Eni, Enel, Poste, Terna, Leonardo, Alitalia. E Rai. I vertici del Movimento ormai vengono interpellati anche per la nomina di un caporedattore qualsiasi. Così è ripartita la vecchia liturgia romana inaugurata dai satrapi socialisti al tempo dorato (per loro) che fu. Li trovavi seduti ai Due Ladroni in piazza Nicosia, o da Fortunato al Pantheon. Li salutavi, un sorriso da tavolo a tavolo, c’è gente che ci ha costruito carriere. Fabrizio Roncone. Corsera.
L’inno nazionale, i battimani, i canti dai balconi… Sono dimostrazioni rarissime che diventano pandemiche solo perché se ne parla sui social, in realtà l’avranno fatto quattro persone… Io appartengo a delle generazioni che hanno vissuto tutto in un altro modo. Ho cominciato a mangiare la carne a vent’anni, prima mangiavo solo caffelatte e minestrone. Per questo dico che ho avuto una vita molto fortunata perché mi ha preparato ad accogliere tutto con serenità e cinismo che, secondo me, è molto importante. Natalia Aspesi (Arnaldo Greco). Linkiesta.
Tutti parlano di Dio ma poi ognuno ne ha una propria immagine che spesso ne contraddice un’altra. Non credo che ci sia lo stesso Dio per i credenti di tutte le religioni. Il mio ad esempio non è il Dio di tutti, ma è il Dio di Gesù Cristo. Enzo Bianchi, fondatore e primo priore della Comunità di Bose (Antonio Gnoli). la Repubblica.
D’Alema è una prova che la sinistra tenta di replicare il format della Chiesa cattolica: non riesce a immaginare un leader che non sia un uomo in croce. Si sceglie un capo e lo si crocifigge. Quello sopravvive, ma non è più lo stesso. Come uno colpito dal fulmine. Guardi Renzi, che è un altro crocefisso. È diventato insicuro. Ha basato la sua fortuna sulla sfrontatezza e anche una certa simpatia. Ora recita, si impone di essere garbato, ma c’è qualcosa di innaturale che stride, negli occhi e nel sorriso. Ha l’aura fritta. Difficile che recuperi. Ma i politici sono meno pericolosi; per Striscia sono più temibili i violenti. Antonio Ricci, inventore di Striscia la notizia. (Aldo Cazzullo). Corsera.
Il centralinista romano in carne e ossa, nei rari habitat dove ancora sopravvive, presenta una peculiarità: la sublime indifferenza per lo status dell’interlocutore. Rimane famoso il caso del centralinista di un quotidiano della Capitale a cui le Brigate Rosse osarono telefonare durante la pausa pranzo per rivendicare un attentato. «Un momento, sto a magnà», li rintuzzò l’eroe. «Forse non ha capito, siamo le Br». E lui, serafico: «Ho capito, mica so’ scemo. Mo’ prendo er taccuino, un po’ de pazienza». Quel giorno il terrorismo capì che non avrebbe mai fatto breccia nelle classi popolari. Massimo Gramellini. Corsera.
Scrissi la storia a puntate di san Francesco e santa Chiara sull’Osservatore Romano. Una pazzia divina proposta da Lucetta Scaraffia. Magari mi avesse telefonato papa Francesco! Il mio narcisismo eretico sarebbe stato appagato. Invece niente. La Chiesa non disse una parola neppure 40 anni fa, quando nel Vangelo secondo Maria feci abortire la Madonna. Sono qua che aspetto di bruciare sul rogo, ma nessuno lo accende. Barbara Alberti, scrittrice (Stefano Lorenzetto). Corsera.
La vista sul Collegio Romano, dove era stato tenuto prigioniero Galileo e dove Garibaldi aveva arringato i deputati della Repubblica romana, era grandiosa. La luce. I tetti di Roma. Gabbiani in picchiata. Aldo Cazzullo, Fabrizio Roncone, Peccati immortali. Mondadori, 2019.
Se erano comandati autorevolmente gli ascari combattevano con coraggio. Se no, si sbandavano. Quando cominciava lo scontro, si mettevano a vociare confusamente e sparavano subito con impeto, restando in piedi nonostante i duri richiami degli ufficiali. Stare al riparo era, per loro, una vergogna. Per questo le loro perdite erano sempre notevoli. Luigi Preti, Un ebreo nel fascismo. Rusconi, 1974.
Albo degli annunci minimi al Foro. Muscoloso novizio desidera penetrazione fisio-psicologica in rapporto generazionale per espandere i propri limiti e trovare un posto dove stare. Alberto Arbasino, Super-Eliogabalo. Feltrinelli, 1969.
Non è vero che un amico si vede nel momento del bisogno. Un amico si vede sempre. Roberto Gervaso. Il Giornale.