il Fatto Quotidiano, 13 luglio 2020
Tradimenti. Coppia aperta, che male c’è?
Ciao Selvaggia, volevo condividere la mia esperienza perché servisse da monito a quelle donne pronte a sopportare tutto pur di tenersi un uomo. Ho avuto una storia con un ragazzo più giovane, che mi ha fatto sentire bella e desiderata come non succedeva da tempo. Ci siamo frequentati a lungo e non ti nascondo che negli ultimi mesi ho iniziato a pensare che il nostro rapporto stesse evolvendo. Questo fino alla sorpresa di due settimane fa: dopo essere stata con lui rientro a casa, e casualmente Facebook mi suggerisce l’amicizia di una tizia nella cui foto profilo campeggia proprio il mio uomo. Gli chiedo subito spiegazioni e lui mi fa sentire in colpa, perché l’ho aggredito verbalmente malgrado “non abbia nessun tipo di relazione minimamente seria, con alcuna, tale da mancarmi di rispetto”. Per giorni non si fa sentire ed io faccio mille ipotesi… inizio a pensare che sia un’amica o una ex a cui non era passata… fino a quando lui cambia la sua immagine-profilo di Facebook, e mette la stessa identica foto che io avevo visto nel profilo della donna. Sotto il “quadretto”, un commento di lei che non lascia adito a dubbi: “Così forse sarà più chiaro che sei un ragazzo impegnato”. Sono riuscita a risalire al suo indirizzo di lavoro e l’ho aspettata, per ricevere spiegazioni e per informarla. Non avevo nessun’altra intenzione se non quella di essere solidale con un’altra donna. Invece lei era perfettamente consapevole delle scappatelle, anche durature, del suo fidanzato, con cui aveva una semi-convivenza di quasi un anno. Io ero una roba tipo la numero 10. Ma invece di dirmi “ora torno a casa e lo lascio”, lei ha provato a giustificarlo in ogni modo per la sua giovane età. Che a me poi 32 anni non mi sembrano così pochi per capire che non si gioca coi sentimenti. Sono rimasti insieme. Ti ho raccontato questa storia solo perché credo nel girl power, nella forza delle donne, in quelle donne che non giustificano i loro uomini con “era solo uno schiaffo”. Questa storia mi ha insegnato che incontreremo sempre ragazzi come lui, ma non dobbiamo mai essere ragazze come lei, perché nessuno può mai toglierci la cosa più importante che abbiamo: la dignità.
Giorgia
Cara Giorgia, se a “lei” sta bene così, non trovo che si debba giudicare. Chi ti dice che la ragazza subisca standosene a casa a vedere C’è posta per te? Magari lei fa altrettanto, e anche a lui sta bene così. Inoltre perdonami, ma non è aspettando una donna fuori dal lavoro per dirle che è cornuta che si esprime la solidarietà femminile. Più che solidarietà a me è parso uno sgarro a lui e no, questo non è girl power, ma una debolezza, anche un po’ meschina.