Il Sole 24 Ore, 13 luglio 2020
Arrivano in Europa le mini case mobili
Piccole, efficienti, con rifiniture di lusso. Il mercato delle “tiny homes” o “tiny houses” cresce da anni e le previsioni sono di un ulteriore sprint. Secondo un recentissimo report di Technavio, il mercato delle mini case crescerà globalmente a un tasso del 7% annuo dal 2020 al 2024, con velocità però superiori in molti Paesi.
Quello delle tiny homes è una vera e proprio filosofia di vita, ormai consolidata nelle Americhe e in Paesi europei come la Germania e la Francia. I mercati immobiliari sempre più cari e la prospettiva di imbarcarsi in mutui dalle lunghe durate e nei relativi sacrifici (ammesso che si riesca a ottenere il mutuo) fanno apprezzare sempre di più l’idea di vita in libertà, senza i pesanti vincoli sociali e mondani, dove la natura e la voglia di cambiare segnano il ritmo delle diverse tappe della vita e fanno sì che il fenomeno delle piccole case, preferibilmente mobili, sia destinato a crescere sia in dimensioni sia in sempre maggiore ricercatezza delle soluzioni. Perché vivere in piccolo non significa rinunciare alle comodità.
Le tiny homes sono vere e proprie case, che non hanno nulla a che vedere con i camper e le altre soluzioni di plastica. Le migliori sono fatte di legno sostenibile, finemente rifinite, con uno studio millimetrico degli spazi e delle relative soluzioni, coibentate e adatte sia ai climi rigidi sia a quelli caldi e oscillano dai 15 ai 40 metri quadrati.
La caratteristica è quella di essere trasportabili, ovvero possono essere modelli con ruote (da agganciare a un’auto o un pick up potente) o con base fissa ma movibili con appositi mezzi di trasporto. Insomma, mi faccio fare una vera e propria casa, minimalista, per viverci e poter anche cambiare località a mio piacimento.
Si tratta di una filosofia di vita così diffusa al di là dell’Oceano che ormai vi sono diverse serie di Netflix dedicate a raccontarla.
Belle e sostenibili
Le tiny houses sono generalmente belle, soprattutto all’interno, con soluzioni personalizzate e avanzate, piani della cucina in marmo e piastrelle ricercate, Tv a schermo piatto, angoli ufficio in grado di sparire e lasciare il posto ad altri utilizzi. In molti casi vengono richieste totalmente indipendenti a livello energetico, con pannelli solari, serbatoi per l’acqua e così via. Insomma, sono belle a vedersi e sono soprattutto efficienti a livello energetico e rispettose dell’ambiente. Oltreoceano si sviluppano tecnologie sempre più all’avanguardia per applicare prodotti specifici alle finestre e agli esterni in modo da minimizzare l’impatto climatico. I costi di manutenzione e le bollette sono, ovviamente, ridotti al minimo.
In Italia
C’è un solo costruttore di tiny homes in legno trasportabili su ruote, omologate, nel nostro Paese e si trova nel trevigiano. Simone Vecchiato, con la sua impresa S.V. Mini House di Arcade, viene soprannominato dalla comunità amante del genere “il re delle mini case su ruote” e le sue produzioni, data l’elevata qualità, le “Ferrari delle mini case”. «La mia filosofia è quella di produrre tiny homes di alto livello – spiega Vecchiato – rigorosamente a norma di legge, con gli impianti elettrici certificati, gli arredi fatti su misura, tutte le omologhe in regola al momento della consegna». Le sue tiny houses sono di legno sostenibile, coibentate e rigorosamente personalizzate, una diversa dall’altra. Navigando sul sito (https://svminihouse.it/) si possono vedere i diversi modelli disponibili, ma poi a partire da questi tutto viene fatto su richiesta e su misura. Insomma, non hanno niente a che vedere con le roulotte e i camper, i bagni sono in ceramica, i fili e le tubature sono interne, e così via.
«In Italia le richieste stanno crescendo velocemente _ spiega _ e ricevo una ventina di contatti al giorno, ma si tratta di un mercato ancora molto piccolo e purtroppo condizionato da una visione ancora vecchio stampo, in cui la casa mobile assume tutti i connotati negativi del nomadismo. Ecco perché la maggior parte delle tiny homes che produco per il mercato italiano viene usato per le vacanze, non per viverci. A differenza di Paesi come la Francia e la Germania, dove le tiny homes sono un vero modo di vivere». Vecchiato spiega che questo si riflette anche sulle normative, perché l’Italia ancora non ha una normativa su questa tipologia di case.
«In sostanza _ dice _ i Comuni richiedono di spostare le tiny homes almeno ogni tre mesi, anche se il terreno è il proprio, altrimenti si incorre nell’abusivismo, il che è assurdo. Le modalità vanno dunque cercate caso per caso però penso che anche l’Italia dovrà presto adeguarsi a una diversa cultura del vivere, ormai diffusa a livello internazionale».
I costi
Negli Stati Uniti nel 2019 il costo medio delle tiny homes movibili era di 65mila dollari. E in Italia? «Si tratta di soluzioni abbordabili quasi praticamente per tutti _ spiega Vecchiato _. Il prezzo dipende dalle dimensioni, perché io posso costruire una tiny house anche di 15 metri quadrati. La tiny house può essere arredata e consegnata chiavi in mano o basic, i nostri prezzi vanno dai 35mila ai 68mila euro per i modelli più grandi e completamente rifiniti».