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 2020  luglio 11 Sabato calendario

A Montecitorio apre il caf degli ex parlamentari

Il Palazzo resta il loro primo grande amore e infatti non se ne sono mai andati. Anche se da tempo non siedono più sugli onorevoli scranni (che tanto ancora anelano), gli ex parlamentari riuniti in Associazione non mollano l’assedio. E anzi sono pronti a nuove imprese: sempre però tra i marmi, gli arazzi e i preziosi scaloni di Montecitorio, dove ora hanno persino messo su un Caf. Ché “l’esaltazione della funzione del Parlamento e la diffusione della conoscenza della Costituzione” restano il motore vibrante dell’Associazione nata con l’orgoglio e l’ambizione di costituire una risorsa per l’Italia.
Ma è pur vero che bisogna badare al sodo anche a prezzo di obiettivi certamente più prosaici. Come la difesa “dello status, dei diritti e degli interessi degli ex parlamentari e della loro assistenza, a tutela – come si legge sul bel sito web – di una categoria che ha lavorato per la crescita culturale, economica, sociale del Paese”. Per il ripristino dei loro vitalizi, tanto per dire, si sono battuti come leoni: finora hanno ottenuto “giustizia” solo dal Senato che qualche settimana fa ha restituito il prezioso malloppo che i comuni mortali neppure si sognano. E ora, nonostante le polemiche, contano di spuntarla anche alla Camera. Che però traccheggia e pare resistere al pressing: per questo l’esercito degli ex parlamentari ha persino minacciato di andare in procura, diffidando i vertici dell’Amministrazione che pure continua ad assicurare una sede all’Associazione.
Nella ridotta (si fa per dire) dell’ex Banco di Napoli che appartiene al compendio di Montecitorio, oltre al servizio ricorsi contro i tagli agli assegni, adesso si offrono anche altre prestazioni. Sentite qui: “Caro collega, abbiamo il piacere di informarti che quest’anno la nostra Associazione, a seguito della decisione della Camera dei deputati di dismettere il servizio di assistenza fiscale, mette a disposizione dei deputati e dei senatori in carica nonché dei titolari di assegno vitalizio e di trattamento previdenziale pro rata, la possibilità di presentare mediante modello 730, la dichiarazione dei redditi conseguiti nell’anno 2019”, hanno scritto i vertici dell’Associazione a un ampio indirizzario. Che comprende anche gli eletti in carica orfani del servizio di assistenza fiscale assicurato fino a poco tempo fa da Montecitorio. Ma prezzi folli: quando il presidente della Camera Roberto Fico si è accorto che all’Amministrazione ciascuna dichiarazione dei redditi dei deputati costava 900 euro ha usato le forbici e ha tagliato il servizio. Che adesso viene offerto dall’Associazione presieduta da Antonello Falomi.