Avvenire, 11 luglio 2020
La sorella di Kim sgomita
Kim Yo–jong, la sorella di Kim Jong-un ha ripreso a parlare dopo un’assenza di più di tre settimane. In un comunicato fiume, come ormai è solita fare, questa volta ha attaccato gli Stati Uniti affermando che la Corea del Nord non ha alcun bisogno di sedersi al tavolo delle trattative con gli Usa fino a quando questi non cambieranno atteggiamento verso Pyongyang. In alcuni passaggi, Kim Yo-jong ha anche rintuzzato l’amicizia personale che esiste tra il fratello e Trump affermando che, solamente in nome di questa amicizia le due leadership non possono pensare di continuare a dialogare.
Sembra che Yo-jong abbia voluto bacchettare il fratello per quella che potrebbe sembrare una politica troppo morbida verso Washington. Tra l’altro Yo-jong non cita mai espressamente il nome di Kim Jong-un, preferendo quello di «compagno presidente». La leadership nordcoreana si presenta sempre più come una diarchia dove Kim Yo-jong sta sempre più rafforzando la propria posizione e dove i compiti dei due Kim si stanno sempre più scindendo verso due politiche contrapposte ( Jong-un il paciere e Yo-jong la «dura»), ma in sincrono tra loro. La chiara preferenza di Pyongyang verso il candidato presidenziale Trump è comunque stata ribadita nello stesso comunicato di Kim Yo-jong quando, al termine dello stesso, annuncia a nome del fratello «gli auguri al presidente Trump per il suo lavoro che otterrà di sicuro grandi successi».