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 2020  luglio 11 Sabato calendario

Il culto del grano dei leader ex sovietici

Il culto della personalità fa parte della vita quotidiana delle repubbliche dell’Asia centrale. I presidenti degli ex stati sovietici sono al centro di una continua propaganda, ogni leader ha i suoi temi forti, ma c’è un dato che li accomuna tutti: l’amore per il grano. I cittadini di Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan e Tagikistan durante il periodo che precede la mietitura trovano su giornali e siti internet le foto dei capi di Stato in mezzo alle spighe e tra gli agricoltori: dalle capitali si spostano in campagna per celebrare la raccolta, per incentivare la produzione e rassicurare il popolo che il pane non mancherà.
È una tradizione che affonda le radici nei vecchi tempi dell’Urss, per primo Nikita Khruschev si mise in posa per i fotografi nel bel mezzo di un campo di grano quando nel 1953 diede il via alla campagna delle terre vergini, il piano per aumentare la produzione agricola sovietica. Un’abitudine proseguita poi da Leonid Brezhnev e che oggi rivive in Nursultan Nazarbayev, per trent’anni alla guida del Kazakistan, e nel suo successore Jomart Tokaev; che appassiona il leader uzbeko Shavkat Mirziyoyev e il numero uno del Turkmenistan Gurbanguly Berdymukhamedov. Ma le loro foto sotto cieli azzurri e limpidi, in giacca e cravatta in mezzo a distese di spighe dorate, finiscono spesso per essere prese di mira sui social network e diventare oggetto di satira.
Anche in altre ex repubbliche sovietiche l’amore autoritario per il grano continua a sopravvivere: in Bielorussia, per esempio, dove il presidente Alexandr Lukashenko – in gioventù direttore di un sovchoz, un’azienda agricola statale – segue da vicino le performance cerealicole del Paese e in ogni campagna non perde occasione di dispensare consigli agli agricoltori.
Berdymukhamedov, l’eccentrico presidente del Turkmenistan, ha recentemente dedicato una poesia al grano e agli agricoltori che lo coltivano: un poema – come ricorda l’Agenzia France Presse – pubblicato sul quotidiano statale dove il capo di Stato esalta il «meraviglioso cereale, seme miracoloso». Versi che, come ha raccontato alla tv statale, gli sono stati ispirati durante i suoi viaggi di lavoro attraverso il Paese. «Quando raccogli il grano con le tue mani o al volante di una mietitrebbia, nella tua anima si risvegliano sentimenti speciali – ha spiegato Berdymukhamedov – Il pane non è solo un prodotto alimentare, è un dono inestimabile dalla Terra all’uomo».