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 2020  luglio 10 Venerdì calendario

La grande opera sovranista così Duda

Sul porticciolo di Krynica Morska si alza un vento tiepido in arrivo dal Baltico. Le bandiere polacche si allungano verso la banchina, mentre decine di famiglie si accalcano alla ricerca di un tavolo libero per la cena. La stagione estiva è appena ricominciata e questa piccola striscia di terra rimane una delle mete di vacanza preferite dai polacchi.
È a dieci chilometri dal centro di Krynica Morska, un’ora e mezza a Est di Danzica, all’estremità Nord della Polonia, che il governo conservatore appoggiato dal presidente Duda ha deciso di realizzare l’opera pubblica più imponente della sua gestione, un canale artificiale che collegherà la laguna della Vistula con il Mar Baltico. Un progetto grandioso, che includendo i lavori di ammodernamento del porto di Elblag, sfiora i 3 miliardi di euro, e che prevede lo sbancamento di 1 chilometro e mezzo di foresta e la frattura netta della Vistula Spit, la meravigliosa riserva naturale che si estende fino all’enclave russa di Kaliningrad: i lavori, di cui si stanno occupando la multinazionale delle costruzioni Besix e la polacca Ndi, dovrebbero concludersi entro la fine del 2022.
Il canale, sostiene l’esecutivo, rafforzerà l’indipendenza e la libertà della Polonia, le cui imbarcazioni non dovranno più attraversare lo stretto di Baltiysk per accedere alla laguna, chiedendo il permesso alla Russia. «È un’opportunità non soltanto per lo sviluppo della regione, ma per l’intero Paese - ha dichiarato il primo ministro Morawiecki -. La Polonia rinforzerà la sovranità sul suo territorio».
Eppure, la popolazione dell’area non sembra pensarla allo stesso modo. Nel primo turno delle presidenziali di domenica scorsa, il villaggio di Krynica Morska ha votato compatto per il rivale di Duda, Rafal Trazkowski, che si è assicurato il 49% delle preferenze, contro il 28% del presidente uscente. Stesso copione nelle grandi città di riferimento dell’area, Gdansk ed Elblag, dove il Centro ha superato ampiamente il 40%. Trazkowski, all’atto della candidatura, ha sottoscritto un documento nel quale si impegna, in caso di vittoria, a sospendere i lavori di costruzione del canale, una scelta che gli ha garantito il sostegno degli abitanti locali. Duda, dal canto suo, anche in vista del secondo turno di domenica prossima, ha più volte fatto riferimento ai lavori di costruzione del canale, presentati come il fiore all’occhiello della sua presidenza. «È tutta propaganda politica, che peraltro funziona, visto che nel resto della Polonia sono convinti che questa costruzione sia un grande segnale dei crescita economica. Qui, invece, il 90% è contrario, anche i sostenitori di Duda. In verità non c’è nessuna ragione concreta per realizzare quest’opera - spiega Mayra Wojciechowicz, attivista del Vistula Spit Camp, il gruppo che, attraverso azioni di protesta non violenta, costituisce il punto di riferimento per quanti si oppongono al progetto -. La storia dell’indipendenza dalla Russia è solo una leggenda che è servita al governo in campagna elettorale. Innanzitutto perché il traffico navale, in quest’area, è ridottissimo, e poi perché il livello dell’acqua non potrà superare i 2 metri di profondità, il che significa che nessuna imbarcazione di particolare rilievo commerciale potrà navigarlo».
La valutazione d’impatto ambientale realizzata nel 2017 dall’ufficio regionale per la protezione ambientale, descriveva un quadro preoccupante, sconsigliando di procedere con l’opera, soprattutto per la profonda influenza che avrà sull’habitat degli uccelli e sulla fauna marina: vi sarà un crollo della popolazione ittica, con ricadute a cascata sulla pesca, la voce principale dell’economia locale, insieme al turismo. Ma l’autore di quel rapporto, Danuta Makowska, è stato sostituito dal governo Duda, nel 2018, con Radosław Iwiński, il cui parere ha invece ribaltato il primo. «Il governo ha cercato di convincerci che questo canale dimostra quanto il nostro Paese sia in grado di sfidare Mosca - racconta Przemysław Figiel dall’ufficio del turismo di Krynica Morska - ma la verità è che solo i russi, forse, ne trarranno vantaggio. Se alla fine qualcuno davvero riuscirà a risalire quel canale, saranno proprio loro, di certo non noi su una delle nostre mastodontiche navi da guerra».