La Stampa, 9 luglio 2020
A 100 anni la prima vacanza di Luigina
Ha appena compiuto cento anni la signora Luigina Zanellato, e questa volta festeggerà con un regalo speciale: la prima vacanza della vita.
Da piccola ha cresciuto i sei fratelli, quand’era una giovane sposa ha accolto un bambino malato e poi ha seguito i genitori. Adesso, finalmente, tocca a lei: dopo un secolo di vita, lunedì Luigina partirà per le ferie in un alloggio vista lago a Pettenasco, sulle rive del Cusio (il Lago d’Orta). Sarà ospite dei volontari della Comunità di Sant’Egidio che lo scorso dicembre l’hanno accolta a «Casa Simeone e Anna», la villetta di Novara che era stata di Oscar Luigi Scalfaro e che poi è stata trasformata in una comunità per pensionati.
Luigina è nata il 27 giugno 1920, due giorni dopo la Rivolta dei bersaglieri ad Ancona e pochi giorni prima che i fascisti incendiassero l’hotel Balkan a Trieste. Il suo paese d’origine è Taglio di Po, Comune di 8.195 abitanti in provincia di Rovigo, un tempo terra di emigrazione e miseria da cui la gente scappava: «Per fortuna - racconta oggi la signora Luigina - non ci è mai mancato da mangiare, neanche durante la guerra. Mio padre lavorava nei campi e, dopo aver finito, andava a pescare e ci portava sempre il pesce».
Un giorno, però, anche i suoi genitori devono partire: si trasferiscono a Cameri, paese alla periferia Nord di Novara. Lei li raggiunge nel 1957 quando, a soli 37 anni, rimane vedova del marito Giovanni: «Dalla vita ho imparato che bisogna aiutarsi. Ero la più grande di sette fratelli, e li aiutavo. Appena sposata abbiamo accolto in casa un bambino di pochi mesi, malato, che la madre non poteva curare. L’abbiamo cresciuto, poi si è trasferito in Sicilia, si è fatto una famiglia, ora ha 80 anni, figli e nipoti».
Luigina segue la strada di tante ragazze giovani che dal Polesine arrivavano nel Nord Ovest per fare le «servette», come si diceva allora, nelle ricche case delle città piemontesi. Diventa la domestica della famiglia del direttore del cimitero di Novara e si occupa delle pulizie, del guardaroba, dei bambini e dei «signori», sempre gli stessi per tutta la vita.
Una vita d’altri tempi, senza ferie né congedi pagati, solo qualche piccola gita ogni tanto. Poi i genitori invecchiano e hanno bisogno di lei, così Luigina torna a Cameri dove rimane a vivere da sola fino al dicembre del 2019, a 99 anni compiuti, quando una brutta caduta la costringe in ospedale e in una casa di riposo.
L’ex capo dello Stato
Lei però non vuole stare lì e raggiunge il fratello pittore Italo Zanellato, una vita trascorsa a dipingere e a un anno dal compiere un secolo anche lui, nella villetta di via Campagnoli a Novara, l’abitazione che il presidente Scalfaro si era fatto costruire quand’era un giovane magistrato, accanto a quella identica della sorella Concetta, ancora abitata dal nipote Paolo Cattaneo. Pochi mesi prima di morire l’ex capo dello Stato scrisse nel testamento che la casa di Novara sarebbe andata alla Comunità di Sant’Egidio perché la dedicasse agli anziani e alle famiglie sfrattate e così è, dal 2016, quand’è stata inaugurata dopo la ristrutturazione e intitolata «Casa Simeone e Anna», gli anziani che nel vangelo accolgono Gesù al Tempio.
È un’alternativa vera alle gigantesche case di riposo che, come si è visto in tempi di Coronavirus, sono spesso un luogo difficile: «Tutti possono convivere. I giovani, gli adulti, perché non gli anziani? - dicono Daniela Sironi, presidente della Comunità in Piemonte e a Novara, e Giacomo Baroni, volontario che si occupa dell’ex Casa Scalfaro -. Una vita accompagnata e protetta trova ogni giorno nuovi motivi di interesse e di speranza».
Luigina, intanto, sorride e nel suo accento ancora veneto dopo decenni in Piemonte dice: «Qui viviamo come in una famiglia, ci vogliamo bene, ho fatto amicizia con Rosalba, un’altra ospite, e con persone giovani che ci vengono a trovare. Ai ragazzi dico che devono darsi da fare per cercare la loro strada nella vita». La sua, di strada, lunedì porta a Pettenasco in un appartamento vista lago: finalmente in ferie.