Corriere della Sera, 9 luglio 2020
L’1% più ricco rallenta la corsa
Economisti e sociologi stanno ancora digerendo il nuovo monumentale volume di Thomas Piketty e arriva uno studio firmato dal serbo-americano Branko Milanovic, un’icona degli studi sulla disuguaglianza, ex capo economista della Banca Mondiale e docente alla City University di New York. Milanovic è diventato famoso in tutto il mondo non solo per i suoi studi sulla disuguaglianza ma anche per quello che è conosciuto come il Grafico dell’Elefante. Che mostra come a usufruire del massimo incremento di ricchezza negli anni della Grande Crisi siano stati i cinesi mentre in Occidente abbiamo assistito al declino delle classi medie e al boom dei guadagni di una ristrettissima élite globale (che nel grafico è raffigurata con la proboscide).
È stato lo stesso Milanovic a postare su twitter un nuovo grafico, frutto di successivi studi (//mpra.ub.uni-muenchen.de/101560/), che stavolta mostra come la disuguaglianza abbia continuato a calare (per effetto dell’uscita dalla povertà degli asiatici) ma la proboscide sia sparita. L’1% più ricco dopo la crisi finanziaria ha rallentato la sua corsa e la quota detenuta nel reddito mondiale è diminuita. Di conseguenza a livello globale i tassi di disuguaglianza sono scesi. Ce n’è per incendiare il dibattito scientifico e politico, con un’avvertenza però: in Italia e più in generale in Occidente le riflessioni sui divari sono inevitabilmente autocentrate e hanno come contesto le società avanzate. Il pregio di Milanovic è invece quello di confrontarsi con uno scenario integrato Est e Ovest, che non può non essere condizionato dalle dinamiche della società cinese.