ItaliaOggi, 8 luglio 2020
Periscopio
La mia corsa senza respiro nel fare sempre nuovi film (Buscetta, Craxi e Gli anni più belli) si è fermata inevitabilmente dopo aver interpretato negli ultimi tre anni personaggi meravigliosi e adesso ho scoperto la bellezza di saper montare un film. Pierfrancesco Favino, attore (Arianna Finos). la Repubblica.
Cominciavamo anche noi a guardare a Mattarella con disperata speranza. Prima o poi, ci dicevamo, lancerà segnali di vita… E invece Mattarella non ci sta traghettando verso nessun porto, non indica nessuna rotta, si limita al ruolo di guardiano del faro. Scruta di giorno e lampeggia di notte. Troppo poco per un paese che rischia di esplodere e poi di affondare. Marcello Veneziani. Panorama.
Berlusconi oggi dovrebbe dire: nel ’94 ho detto una cosa che poi non siamo riusciti a realizzare. Ma che rimane valida. Dobbiamo trasformare questo paese in senso liberale. Arricchirlo. Senza paure. Con il sole in tasca. Adesso questa battaglia voglio riprenderla e portarla a compimento come mia ultima missione. Antonio Martino, ex ministro, fondatore di Forza Italia (Salvatore Merlo). Corsera.
Sono assolutamente convinto del fatto che il governo non utilizzerà il piano Colao: le task force sono come i consulenti dei manager, servono a evitare responsabilità. Poi: o fai gli Stati generali o attivi una task force, non entrambe le cose. Conte ha voluto fare tutto per non fare niente, mentre la gente soffre. Gli imprenditori hanno anticipato di tasca propria la cassa integrazione e stiamo perdendo l’acciaio. Giulio Sapelli, economista. il Giornale.
Staiti missino. In parlamento era l’incarnazione del guascone. Un piantagrane monumentale in un partito monolitico dominato da Giorgio Almirante. Una volta gli si oppose, candidandosi, senza nessuna speranza, alla segreteria. Perse e divenne l’eroe dei missini malpancisti e mugugnosi. Poi, morto Almirante, se la prese con Gianfranco Fini, il delfino. Appoggiò Pino Rauti e quando Fini lo sconfisse, Staiti lasciò il gruppo e di lì a poco il parlamento. Così: tanto per mantenere il punto. Tomaso Staiti di Cuddia, ex deputato del Msi (Giancarlo Perna). Libero.
Abbiamo vissuto troppo in fretta. Credo che la Terra si sia rotta le scatole e ci abbia puniti. Bisogna andare con lentezza. Quando apro il mio armadio, vecchia come sono, la quantità di roba inutile e di vestiti che ho mi fa vomitare. Non dobbiamo più comprare, ma diventare tutti più poveri e i poveri meno poveri e noi, mediamente, più poveri. I ricchi saranno sempre più ricchi, ma non hanno neanche loro la felicità, per cui sono infelici lo stesso. Natalia Aspesi, giornalista. (Giuseppe Fantasia). Huffington Post.
Nessuno ha esposto la bandiera europea, oppure quella dell’Onu. Per me, che faccio lo scrittore, l’Italia è soprattutto la lingua italiana. Però, in questo momento, con il Paese colpito dal virus, vedere sventolare il tricolore un po’ mi commuove. Dimostra che non andiamo ognuno per conto proprio, che almeno ci riconosciamo in una comunità. Walter Siti, scrittore (Nicola Mirenzi). Huffington Post.
Per Chatwin «la vera casa dell’uomo non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi». Figurarsi quanto avrebbe sofferto uno così a domicilio coatto per mesi, il mondo intero bloccato da un altro morbo, molto più letale di quello di Baudelaire, tutte le strade e i cammini che avrebbe potuto imboccare sbarrati, diventati impercorribili, a tutte le latitudini. Ma Bruce si è risparmiato la pena, spegnendosi a neanche 49 anni, nell’ormai lontano 1989. Una morte da rockstar, che a noi parve ancora in giovane età, forse perché aveva mantenuto quell’aspetto da eterno ragazzo. Maurizio Pilotti. Libertà.
Le note dolenti dell’imprenditoria italiana sono i campanili che a volte impediscono di fare squadra, di mettere le cose assieme rendendoci più competitivi. Un altro aspetto di debolezza, che però non è esclusivamente italiano ma più generalmente europeo, è la crescita disorganica in tema di innovazione. Oggi la crescita è diversa rispetto a quella in cui si imbatterono le imprese nate anni fa, l’economia era totalmente diversa, centrata su un consumatore che oggi ha cambiato atteggiamento. Un tempo aveva bisogno di cose, oggi preferisce condividerle. Riccardo Donadon, imprenditore della conoscenza. (Piera Anna Franini). il Giornale.
Cos’ho da rimproverare al teatro d’oggi? E che cosa vuoi rimproverare a un morto? Oggi il teatro è una tomba. Sulla quale ogni tanto qualche regista mette dei fiori freschi, sperando che la salma si rianimi. Ma sempre salma resta. La verità? Anche il teatro è in mano a gruppi, a conventicole, generalmente di sinistra, che col loro pensiero unico, col loro politicamente corretto, hanno finito per massacrarlo. E lo stanno distruggendo. Franco Branciaroli, attore e regista (Paolo Scotti). il Giornale.
L’idea del mio libro su Capri nacque dal fatto che nella frequenza delle mie visite nell’isola mi sono accorta dell’enormità di materiale che riguardava la sua storia e la storia di chi vi aveva, in passato, trovato rifugio. Artisti e personaggi curiosi, poeti, politici in fuga, esuli illustri e uomini stravaganti. Lea Vergine, critica d’arte (Chiara Gatti). il Venerdì.
Appena trasferitosi da Milano a Desenzano, Vittorio Messori propose ai Poveri Servi della Divina Provvidenza di concedergli nei vasti spazi del loro convento un angolino in comodato, da restaurare di tasca propria per trasformarlo in studio, dove scrivere, leggere e trasferire la sua biblioteca. «Non consideravo irrilevante lavorare ai miei temi prediletti di apologetica in un luogo da oltre mille anni dedicato alla Madonna Assunta», spiega nel libro. «A Maguzzano ho il cuore». Stefano Lorenzetto. L’Arena.
Per me Romano Guardini è uno dei grandi pensatori cristiani di tutti i tempi. Lo mostra la sua profetica attualità. La concentrazione del cristianesimo in Gesù Cristo, il Signore; la sua tesi sull’opposizione polare; il giudizio sul moderno; la concezione del potere; l’urgenza che la Chiesa rinasca dalle anime: sono tutti elementi decisivi che ci possono aiutare per attraversare il travaglio in cui versa il nostro tempo. Angelo Scola, cardinale emerito (Antonio Gnoli). la Repubblica.
Per i miei 70 anni mi faccio un regalo, debutterò come attrice nella nuova edizione dei Promessi sposi di Testori. Nessun personaggio, sarò io, defilata, ma sempre in scena. Andrée Ruth Shammah, anima del teatro Franco Parenti (Giuseppina Manin). Corsera.
«La notte è fatta per dormire». Lo dice chi non soffre d’insonnia. Roberto Gervaso. Il Giornale.