Il Sole 24 Ore, 8 luglio 2020
Storia della famiglia Casillo
Entrambi schivi, riservati come il carattere della terra che li ha visti crescere. Quando furono al fulgore delle loro attività nel trading dei cereali in pochissimi in Italia sapevano chi erano: Vincenzo Casillo, classe 1938 nato a San Severo di Foggia e Serafino Ferruzzi, classe 1908 nato a Ravenna. Eppure entrambi hanno legato il loro nome al Dopoguerra italiano, contribuendo a quel miracolo economico che proiettò il Paese verso il quinto posto di potenza industriale in Europa. Le cronache dell’epoca poco dicono dei due “signori del grano” e di come le loro strade spesso si incrociarono. Certo è che dove c’era una nave in navigazione nell’Atlantico che trasportava grano, quella batteva bandiera Casillo o Ferruzzi. Entrambi figli della terra – il padre di Vincenzo aveva il mulino di Santa Severa, quello di Serafino faceva l’agricoltore – hanno avuto una cosa in comune, quella caratteristica che fa grandi gli uomini: saper leggere nel tempo e proiettare l’epoca in cui si vive nel futuro. Il ventenne Vincenzo entra in attività nel ’58 con la gestione del mulino di Corato, piccolo paese in provincia di Bari. Conosce il valore del grano, di quello duro in particolare, trasmessogli dal padre. Il grano lo conosce a pelle. Nel corso degli anni crea un colosso che lo porterà a fornire di grano e semola i numerosi pastifici italiani. Intuisce le possibilità che la tecnologia può apportare e crea impianti meccanizzati per lo scarico e lo stoccaggio dei cereali che importa. Suoi i primi grandi silos in cemento costruiti in meridione. Serafino comincia nel ’48 con il trading di cereali. Intuisce che l’Italia post bellica non solo deve essere ricostruita, ma va anche sfamata. Nel ’49 al porto di Ravenna costruisce il primo magazzino che diventa una batteria di silos nel ’57. Dalla Borsa merci di Bologna si sposta nelle principali Borse merci d’Europa dove compra e vende tonnellate di grano e orzo. Noleggia navi da trasporto per fare la spola tra gli Stati Uniti, l’Argentina e l’Italia dove porta per la prima volta la soia. Negli anni Settanta è proprietario della flotta italiana da trasporto cereali più grande al mondo. Il 10 settembre ’79 il suo aereo cade poco prima dell’atterraggio nei pressi di Forlì. Inizia così l’era di Raul Gardini. Ma questa è un’altra storia.