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 2020  luglio 05 Domenica calendario

Si scrive Black o black?

Words, like Black Lives, matter. Le parole contano, come le vite dei Neri. Negli Usa – in queste settimane di proteste seguite all’uccisione di George Floyd – è in corso un acceso dibattito ortografico: se la lettera “B” di “Black”, Nero, debba essere scritta con la maiuscola o lasciata minuscola come per decenni l’uso e i manuali di stile hanno indicato. «Quando si parla di una cultura, di una etnia o di un gruppo di persone, va con la maiuscola», dicono gli attivisti neri: «Black con la B maiuscola si riferisce alla diaspora africana. Con la minuscola è solo un colore». I Neri, cioè, hanno una comune identità storica, artistica, culturale e di esperienze condivise proprio in quanto Neri, visto che la schiavitù ha cancellato le loro radici legate ai Paesi degli antenati.
Nel 1930 lo studioso W.E.B Du Bois scriveva all’Enciclopedia Britannica che rifiutava di scrivere Negro con la maiuscola: «La minuscola per il nome di 12 milioni di Americani e 200 milioni di esseri umani è un insulto». Alla fine l’Enciclopedia cedette. Ma poi la parola Negro sparì e si passò a “black”, con la minuscola.
La Bibbia ortografica del giornalismo Usa, lo Stylebook dell’ Associated Press, ha annunciato il passaggio alla maiuscola il mese scorso, simbolicamente nell’anniversario della liberazione degli ultimi schiavi 155 anni fa. La lista di media e aziende che hanno sposato il cambiamento si allunga ogni giorno. Il punto ora in discussione è che cosa fare con i bianchi. “White” con la W grande è usato dai suprematisti che invece scrivono “black” rigorosamente con la minuscola. Per alcuni studiosi neri, Bianco va “piccolo” perché non indica una identità culturale. Per altri invece è sbagliato: identificherebbe l’essere bianchi come una condizione neutra rispetto a cui gli “altri” sono i diversi. L’ Ap si è data tempo sino a fine mese per decidere.