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 2020  luglio 04 Sabato calendario

Il profumo degli abissi delle Bermuda

Dagli abissi alla boutique. Dal fondale marino delle Bermuda agli scaffali di una delle più note profumerie dell’isola caraibica. Un’essenza del passato è stata così recuperata e ora è uno dei profumi più apprezzati di Lili Bermuda, l’insegna dei negozi di Isabelle Ramsay-Brackstone, console onorario del Canada alle Bermuda.
Il profumo si chiama Mary Celestia e ha lo stesso nome della nave che è affondata negli abissi del territorio d’Oltremare britannico nel 1864: l’imbarcazione era coinvolta nella guerra di secessione americana e trasportava cibo, armi e munizioni verso Wilmington per i soldati confederati, tra cui anche profumi. Il relitto è meta di immersioni da parte dei subacquei, ma come ha raccontato la tv canadese in un’intervista alla Ramsay-Brackstone, nel 2011 una forte tempesta ha spostato i resti della barca e nelle successive immersioni sono stati scoperti diversi artefatti in precedenza non documentati, tra cui diverse bottiglie di vino e una piccola bottiglietta di profumo.
«È stata una scoperta affascinante e la fragranza per me è meravigliosa» ha detto a CtvNews il console onorario del Canada alle Bermuda, «si tratta di una fragranza molto semplice: nel 1864 non c’era che una piccola frazione dei materiali che oggi ci sono a disposizione per i profumi. Quindi è una composizione molto molto semplice. Probabilmente questo è il profumo che indossava Scarlett O’Hara...».
Ramsay-Brackstone ha ricreato la fragranza determinando i composti chimici e la loro provenienza: per farlo ha portato la bottiglia ripescata dal mare nel New Jersey, dove i ricercatori della Drom Fragrances, una società internazionale di profumi, sono stati capaci di esaminarne la composizione.
«L’odore che è uscito da quella bottiglia è stato incredibile», ha raccontato l’imprenditrice, «quando l’abbiamo aperta è stato davvero puzzolente. Tutti abbiamo questa idea romantica di come le cose fossero migliori nel passato, ma vi dico che non è vero».
Non è solo una questione di gusti e materie prime: 150 anni fa i profumi non venivano applicati direttamente sulla pelle di una persona, piuttosto erano cosparsi sui mantelli o nei cappotti, un modo per mascherare alcuni dei terribili odori che riempivano le strade della città.
Il laboratorio ha determinato che nel profumo del 1864 erano contenuti agrumi, probabilmente pompelmo, fiori d’arancio e palissandro. I solventi usati al tempo avrebbero irritato la pelle, ma come detto all’epoca venivano spruzzati sugli abiti.
«La tecnologia nella seconda metà dell’Ottocento era molto primitiva e oggi non usiamo lo stesso tipo di solventi che usavano allora perché abbiamo soluzioni che ci consentono di rendere le fragranze molto più sicure per noi», ha spiegato Ramsay-Brackstone, che nel 2014 ha lanciato il profumo con un primo rilascio limitato di 1.864 bottiglie, un omaggio all’anno in cui la nave affondò, destinando parte del ricavato all’associazione professionale degli istruttori di immersioni subacquee, che aiuta i giovani delle Bermuda a imparare a diventare insegnanti sub. Le bottiglie numerate sono andate a ruba e così, pur con una confezione più a buon mercato, la Mary Celestia è entrata a far parte della collezione di Lili Bermuda.