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 2020  luglio 04 Sabato calendario

Perché le autostrade intorno a Genova sono bloccate

(…) Tutto era cominciato il 30 dicembre 2019 con il crollo di un pezzo di copertura della galleria Berté sull’A26. Autostrade avvia le ispezioni di tutte le gallerie di sua competenza usando uno standard francese (Cetu) applicato nel tunnel del Monte Bianco e approvato dal Ministero il 20 maggio scorso. Ma il 29 maggio, quando questo controllo era completato al 95 per cento in Liguria (dove si trova la metà delle gallerie autostradali di tutta Italia), gli uffici ispettivi ministeriali impongono ad Autostrade di cambiare metodo: bisogna rimuovere tutte le onduline, il rivestimento interno delle gallerie, e farlo nei tempi già previsti, ossia il 30 giugno. È un’operazione lunghissima, perché si parla di 350 mila metri quadri di rivestimento da togliere e rimettere in pochi giorni, mentre nel progetto originario la stessa procedura sarebbe stata ultimata entro fine anno. Il 30 giugno Autostrade esprime le sue perplessità in una lettera al Ministero, avvisando che i «disagi si estenderanno a tutto il mese di luglio», ma il governo concede solo una proroga al 10 luglio. «Ce la faremo», promettono dalla società controllata dai Benetton. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti chiede i danni al Mit e presenta un esposto in Procura.
I danni sono incalcolabili. Il colosso cinese Cosco, che è presente a Genova dal 1963 e ha una flotta di 800 navi, invita a non usare il porto di Genova: «C’è un caos mai visto». Il terminalista Aldo Spinelli sbuffa attraverso la mascherina: «Rinviate i lavori in autostrada a settembre-ottobre, quando non ci saranno più turisti», implora uno degli ultimi imprenditori genovesi che resistono in porto tra fondi stranieri e colossi multinazionali. «Per il porto di Genova questa delle autostrade sta diventando una catastrofe peggiore del ponte Morandi e del Covid». Che danni prevede? «Avremo una perdita del 20-25 per cento nei container e del 40-50 sui traghetti». (…)