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 2020  luglio 03 Venerdì calendario

Intervista a Isabella Ferrari

Fare le prove di una pièce teatrale su Facetime ha qualcosa di surreale, no?
«Specie quando si sta leggendo un testo in cui lui, al telefono, chiede a lei di confessargli le fantasie più intime o di inviargli una foto eccitante in piena notte».
E soprattutto quando i due attori, in questo caso lei e Sergio Castellitto, non hanno mai recitato insieme.
«Di più: non ci siamo mai incrociati in scena. Praticamente ci vedremo per la prima volta a Ravenna, il 9 luglio, al debutto dello spettacolo».
Lei è Isabella Ferrari e la lettura che la vede protagonista con Castellitto è Ci sono giorni che non accadono mai, di Valerio Cappelli, con la regia dello stesso Castellitto che torna al teatro dopo 15 anni. Le musiche sono di Ennio Morricone e Ferrari, che ha accettato subito la parte pur non nutrendo un’inclinazione forte per il teatro, non ha potuto ascoltare nemmeno quelle, perché le prove sono state una serie di videochiamate a due. Insomma, quella del Ravenna Festival sarà una serata di tante prime volte.
Sarà anche la sua prima uscita vera dopo il lockdown?
«Sì e ho voglia di divertirmi. Intanto perché torno alle mie radici del Nord (Ferrari è piacentina, ndr) vestendo i panni di un’estetista che intreccia una relazione erotica a distanza con un intellettuale romano, nei giorni dell’isolamento. Poi c’è l’eros del mio personaggio: è naturale, carnale, spontaneo come può esserlo quello di una passione che si accende in segreto».
Evaristo e Silvia. Il contatto su Facebook e poi, durante il lockdown, l’abitudine di sentirsi, quindi il desiderio crescente. Come si rende credibile un erotismo virtuale?
«Io credo che in tanti si ritroveranno nei nostri personaggi. Il punto è che abbiamo sperimentato una forma di solitudine inusuale, anche se siamo rimasti in famiglia, come ho fatto io. L’isolamento ha alimentato anche forti desideri accanto alle paure».
Scomparsi dalla scena sociale, i corpi si sono presi la rivincita nel privato. È così?
«Evaristo chiede a Silvia una foto senza nulla addosso sapendo che forse non si incontreranno mai in carne e ossa, o forse proprio per quello. Si confessano tutto, crisi coniugali comprese, perché si sono ritagliati una zona franca, di libertà assoluta, protetta da ogni forma di realtà».
Silvia è molto bella ma anche concreta, con una sfumatura ironica che ogni tanto riporta Evaristo con i piedi per terra. In questo le somiglia?
«Sì e devo dire che ho apprezzato molto i lampi di puro umorismo che Cappelli ha inserito nel testo. Intanto perché nella zona franca dell’eros si può dire di tutto e devi trovare il registro giusto per evitare le volgarità. Ma c’è dell’altro: le battute ricorrenti, i nomignoli spiritosi dati alle parti intime, l’intercalare del Nord di Silvia sono strumenti per disinnescare il vero timore di entrambi».
Quello di vedersi davvero, un giorno, di persona?
«Sì, quello di perdere la natura illusoria del rapporto erotico. La distanza è preziosa in certe relazioni. Per esempio, i miei figli non sono stati felicissimi di avermi sempre in casa durante l’isolamento! Scherzo, ovviamente».
Lei era felice, immagino.
«È una delle pochissime verità che accomuna tante mamme: la gioia di averli avuti in casa, aver potuto seguirli, guardarli. Con le mie figlie abbiamo fatto esercizio fisico in terrazza, con Giovanni abbiamo parlato tanto. E proprio lui, diciottenne, mi ha insegnato una grande cosa».
Quale?
«Un giorno mi ha detto: “mamma ma perché tutti aspettano chissà qualche normalità che deve tornare? La normalità è già qui, la stiamo vivendo”. Ha ragione: ci aspettiamo chissà quale rivoluzione dopo la pandemia, senza pensare che siamo già dentro a una normalità».
Oggi le manca qualcosa?
«A me no, però penso a quella rete di relazioni, più o meno profonde, che la pandemia ha scucito nella vita di molti. Per carità, lavorare da casa sarà utile, proficuo ed ecologico, ma penso alla ricchezza delle due chiacchiere con la barista o con l’edicolante. Dovremmo trovare un equilibrio tra nuove abitudini e vecchie, care relazioni».