Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  luglio 02 Giovedì calendario

La Germania scioglie le teste di cuoio

Troppi scandali, troppe collusioni con gli ambienti neonazisti: le teste di cuoio dell’unità speciale tedesca Ksk (Kommando spezialkräfte, Commando forze speciali), saranno sottoposte a una radicale operazione di riforma e repulisti, e saranno in parte sciolte. Ad annunciarlo è stata ieri la ministra della difesa Annegret Kramp-Karrenbauer, subentrata un anno fa a Ursula von der Leyen dopo il suo trasferimento alla guida della Commissione Ue a Bruxelles.
Dal 2017 gli scandali venuti alla luce dentro il corpo speciale si sono susseguiti innescando un animato dibattito politico sulla necessità di fare pulizia. Adesso Akk è passata ai fatti e ha lanciato un ultimatum: il corpo di elite ha tempo quattro mesi, fino al 31 ottobre, per riformarsi e mettere sotto controllo gli elementi radicali, altrimenti verrà sciolto. Sciolta del tutto e da subito è invece la seconda compagnia mentre tutti i soldati del Ksk in missioni all’estero saranno immediatamente ritirati.

TENDENZE ESTREMISTE
Il corpo speciale «non può continuare a esistere nelle attuali condizioni», ha tuonato la ministra. Il Ksk, e quanto meno parti di esso, ha sviluppato negli ultimi anni «una insana concezione di elite», con «tendenze estremiste e un atteggiamento lassista con i materiali e le munizioni assolutamente inaccettabile». O riporterà ordine al suo interno, o sarà sciolto e reintregrato nella Bundeswehr. La ministra ha messo in chiaro pero`che anche se verrà sciolto, le forze armate hanno bisogno di un’unità che opera in segreto. La decisione senza precedenti è la più difficile presa dalla leader (dimissionaria) della Cdu nella sua veste di ministra della difesa. Fa seguito a ripetuti scandali di contiguità fra soldati del corpo speciale e ambienti neonazisti, che hanno fortemente scosso l’opinione pubblica. A intervalli sono emersi sempre nuovi episodi di estremismo e violazione della Costituzione all’interno del Ksk: circa 600 finora. Fra i più eclatanti, un party di addio a un comandante nell’aprile 2017, con musica rock-nazi, saluto Heil Hitler e una gara al lancio di teste di maiale con una donna premio al vincitore. Lo scorso gennaio 20 soldati erano identificati come estremisti di destra, e a maggio, la goccia che ha fatto traboccare il vaso: la polizia trovava in un terreno del Ksk in Sassonia un nascondiglio di armi e ingenti munizioni. Lo Spiegel rivelava tempo fa che era stata trovata a un riservista neonazi, poi sospeso, una lista con informazioni dettagliate su 17 politici di spicco di sinistra (Spd, Verdi e Linke) fra cui Heiko Maas, Sigmar Gabriel, Olaf Scholz, Martin Schulz.

LE INDAGINI
Le indagini sono rese difficili a causa del muro di silenzio, per fedeltà di corpo e paura, che regna nel Ksk, abituato a operare in segreto. Ne fanno parte 1.400 soldati e forze di appoggio, addestrati per missioni di salvataggio di tedeschi dalle zone di guerra, cattura di criminali di guerra e terroristi, reperimento di informazioni in zone di crisi, addestramento di forze armate alleate e contrasto di posizioni strategiche del nemico.