il Fatto Quotidiano, 27 giugno 2020
Ustica, l’uranio sul DC-9 anche no
Uno pensa di averle sentite tutte le bugie, i depistaggi e anche le idiozie che si sono stratificate nella nostra storia dai tempi del bandito Giuliano, passando per piazza Fontana, piazza della Loggia, Moro, la strage di Bologna, eccetera. Poi arriva il nuovo libro di Paolo Cucchiarelli, ex giornalista Ansa teorico della doppia bomba alla Banca dell’Agricoltura depositata da un doppio Valpreda, che nientemeno ha “messo in fila le carte” su Ustica per scoprire che insieme agli 81 passeggeri viaggiavano sul DC-9 Itavia anche “barre radioattive” destinate al Pakistan per la futura bomba nucleare islamica. Le barre radioattive? E dove viaggiavano, tra i trolley, nelle cappelliere? O le portava nel borsello il neofascista Marco Affatigato che doveva essere a bordo “e invece non c’era”?
Le barre, dice il nostro investigatore, erano destinate a Gheddafi che le avrebbe girate a Islamabad. Il tutto attraverso Palermo. Che sospettiamo voglia dire Cosa Nostra. O forse Licio Gelli. O i neofascisti istruiti alla guerra non ortodossa da Guerin Serac. Con i Servizi segreti israeliani a sovrintendere le operazioni, poi organizzare il depistaggio e infine distribuire i gelati all’intervallo.