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 2020  giugno 26 Venerdì calendario

Il ritorno della schiena nuda

Gettarsi tutto alle spalle, con spavalderia e un tocco di insolenza. Preoccupazioni o inibizioni, tuffandosi senza remore nell’estate. E scoprendosi, anche. Finalmente, infatti, ci si può riappropriare della propria tridimensionalità: dopo mesi passati con la schiena compenetrata nella spalliera del divano o della sedia da smart working, confinati a mezzibusti piatti come un cartonato, letteralmente tagliati a metà dalla pandemia e dall’inquadratura dello schermo nelle videochiamate, possiamo riprenderci tutto il corpo, spalle comprese. Che si denudano, si circondano di pochi centimetri di stoffa, sono incorniciate da spruzzate di lurex, mentre l’ombra delle scapole gioca ai chiaroscuri con collane lasciate a contare le vertebre e incroci di pelle e di chiffon si abbandonano all’effetto vedo non vedo che procede tra fianchi e dorsali. 
I GUSCI
Da Hermès, la designer Nadège Vanhee-Cybulski crea dei gusci in nappa, nuova e più confortevole visione del costrittivo bustier. Racconta di aver preso ispirazione dai grembiuli dei sapienti artigiani della maison, che si allacciano incrociati sulla schiena. Sotto, in passerella, la pelle è nuda, quasi indifesa regge la precaria armatura. Proprio come emerge da un rettangolo tagliato e incorniciato ad arte della giacca seriosa e abbottonatissima sul davanti. 

POP
Olivier Rousteing pensa alla donna di Balmain come a un’amazzone pop, sfrontata in look selvaggi tenuti su da piccoli intrecci o da fermagli metallici. Tutto è possibile: lasciare la schiena alle luci dei riflettori, indossare una tuta con una gamba sola e farsi avvolgere dai plissé che scivolano con noncuranza ben oltre l’omero per tuffarsi in reminiscenze pop di inizio millennio. 
Abiti schiumosi e maniche a sbuffo per le donne fiore di Giambattista Valli, che si (s)coprono di rugiada e petali, infischiandosene di eventuali esagerazioni. Da Oscar de la Renta i top si annodano come foulard e lo smoking di Ralph Lauren lascia la schiena totalmente esposta, riassumendo maschile e femminile in un unico completo. 

LA SORPRESA
Quasi lirica l’ode alla schiena nella couture di Valentino per la primavera/estate: un gusto per la sorpresa che si unisce a quello del trionfo. La silhouette scende a piombo, controllatissima, seguendo i fianchi severamente. 
L’abito può essere semplice e castigatissimo, in crepe di lana, o vedo non vedo tra i bagliori dei ricami viola, ma basta un cambio di rotta per mostrare una schiena completamente nuda, totalmente e sfrontatamente esposta. È la voglia di essere liberi di esprimere se stessi e di mostrarsi per quello che si è, in una dimensione che è un gioco di doppi contrapposti. «È anche sinonimo di erotismo – afferma Romana Andò, professore di sociologia della comunicazione e della moda alla Sapienza di Roma – specie laddove la scollatura si spinge fino alla curva delle natiche. Si tratta di una sensualità più sofisticata e meno sfrontata delle classiche forme femminili: è parte dell’immaginario legato al corpo della donna, ma meno vistosamente erotizzato. Richiede una persona interiormente forte e sicura, che consente di scoprire il luogo su cui sente i segni della fatica e degli sforzi».
 
IL PARADOSSO
Una zona che è un paradosso: la superficie più grande, più piatta e anche teoricamente più asessuata del corpo. «Ma è bizzarra anche perché la schiena è l’unica porzione di noi stessi che non possiamo vedere. Sicuramente, invece, gli altri hanno modo di osservarla decisamente meglio e questo è molto affascinante», spiega Alexandre Samson, storico della moda e curatore della mostra Backside/Dos à la Mode, lo scorso anno a Parigi, dove veniva posta sotto la lente proprio quella parte di corpo che spesso sfugge. Ancora oggi rimane emblematico l’abito che Mireille Darc indossava nel film del 1972 Le Grand Blond avec une Chaussure Noire. L’attrice andò dal suo amico Guy Laroche e gli chiese qualcosa di memorabile. Ed ecco un modello nero, castigato tra collo a lupetto e maniche lunghe, ma con una scollatura a lambire i glutei. 

TRIDIMENSIONALE
Così indimenticabile che Hilary Swank indossò qualcosa di assai simile, sempre di Laroche, per ricevere l’Oscar per Million Dollar Baby, pur avendo un contratto da testimonial con Calvin Klein. «Le foto di passerella, ormai, propongono scatti frontali – continua Samson – che sono solo una piccola porzione dell’abito, mentre la moda è tridimensionale, perché disegnata sul corpo umano». 

LA PANDEMIA
Inoltre, le case di moda sanno bene che mostrare il retro di un abito vuol dire fornire ai concorrenti le informazioni chiave per copiarlo. «Le tendenze sono cangianti e ogni cambiamento ha la sua giustificazione – afferma il sociologo Franco Ferrarotti – In questo periodo di pandemia, in cui il viso è coperto e può generare pericolo, meglio (ri)scoprire questa zona, che collega erotismo emozionale ed emotivo. Certo è bizzarro che per denudarla bisogna avere una schiena dritta, sinonimo di chi prosegue per la sua strada e negherebbe un movimento di massa come la moda. Di cui, invece, in questo caso segue i trend».