La Stampa, 25 giugno 2020
La grande contrazione
Se potessi scegliere chi mi deve dare delle cattive notizie, Gita Gopinath sarebbe la prima della lista. Competente, pacata, obbiettiva, la capo economista del Fondo monetario internazionale sa come parlare a mercati, investitori e aziende. Anche quando i contenuti del suo messaggio fanno paura.
E’ successo ieri, quando l’Fmi ha ridotto le sue già terribili previsioni per l’economia del pianeta. «Questa è la peggiore recessione dai tempi della Grande Depressione», ha detto la Gopinath. «Nessun paese è stato risparmiato». I numeri, come vedremo, sono terribili ma non la dicono tutta: il collasso dell’economia mondiale alza moltissimo la posta in gioco per governi di tutti i credi politici.
Dal centro-sinistra di Conte al populismo di Jair Bolsonaro, dai conservatori di Boris Johnson alla base becera e arrabbiata di Donald Trump, il dubbio dei leader è lo stesso: se "riaprono" i propri Paesi, rischiano un’altra ondata del virus, ancora più morti e conseguenze sociali inimmaginabili. Ma se tengono i consumatori chiusi in casa, il commercio nel limbo e le attività produttive bloccate, dovranno fare i conti con la paralisi economica descritta dalla Gopinath.
È un dilemma amletico che non ha soluzioni facili o indolori. Il danno economico del lockdown è immenso. Secondo l’Fmi, l’economia globale quest’anno calerà del 4.9%, molto di più del 3% previsto ad aprile. Ed è solo una media: gli Usa andranno giù dell’8%, la zona euro di più, del 10% mentre l’Italia farà ancora peggio a meno 12.8%. Delle grandi economie, la Cina sarà l’unica a crescere ma solo dell’1%. La scomparsa di interi settori economici potrebbe portare alla perdita di quasi 300 milioni di posti di lavoro.
Quelle cifre sono il bastone della Gopinath, ma la carota sono le previsioni per il 2021. A differenza della Grande Depressione, che durò per un decennio, la Grande Contrazione del Covid potrebbe durare meno di un anno.
L’Fmi dice che la crescita mondiale rimbalzerà al 5.4% nel 2021, con la zona euro al 6% e l’Italia al 6.3%. Un’accelerazione incredibile dopo il crollo di quest’anno, ma a una condizione. «Nelle economie che hanno riaperto, l’attività economica potrebbe aver toccato il fondo ad aprile», ha detto l’Fmi nel suo studio.
Sono parole che spiegano le decisioni delle ultime settimane più di qualsiasi retroscena politico. Per i leader che riaprono le economie, i vantaggi potrebbero essere enormi: una robusta espansione farebbe dimenticare molte delle sofferenze della popolazione, gli errori della classe dirigente e la mancanza di infrastrutture sanitarie adeguate in molti Paesi.
È per questo che Trump invita migliaia di persone a un comizio – e non si mette la mascherina – che Johnson fa riaprire i pub prima delle scuole e che il governo spagnolo promette di non imporre un altro lockdown nonostante nuovi focolai. Il vecchio adagio – "il tempo è denaro" – è il leitmotiv del momento. Purtroppo, non è così semplice.
Più usciremo di casa, più spenderemo, più incontreremo altri, più ci contageremo. Ed è per questo che non tutti sono d’accordo con questa "liberazione di massa".
I mercati, per esempio, sono nervosissimi. Basta guardare al prezzo dell’oro – bene-rifugio per eccellenza – che è intorno ai livelli più alti degli ultimi sette anni. O al fatto che molti grandi fondi d’investimento tengano riserve più alte del solito in contanti. O che i Paesi emergenti – classiche destinazione finanziarie negli anni di vacche grasse - stiano soffrendo un’emorragia di capitali. Il rischio di una seconda fase dell’epidemia è reale. Anche se ci fossero meno vittime, sarebbe praticamente impossibile convincere milioni di persone a rinchiudersi in casa pochi mesi dopo essere state "liberate". I politici lo sanno ma, nella scommessa impossibile tra salute ed economia, hanno messo le fiches su quest’ultima. Tutte le nuove "regole" promulgate dai governi vanno analizzate in questa luce.
Come ha detto Larry, il gatto di Downing Street su Twitter (sì, anche il gatto ha un profilo social), le nuove linee guida sono: "Mantenete la distanza di sicurezza, a meno che non spendiate soldi".