La Stampa, 23 giugno 2020
Pomigliano giallorossa
Chissà cosa avrà pensato Luigi Di Maio, l’alfiere della strategia della «terza via» del Movimento, che si batte per l’autonomia grillina dai partiti di destra e sinistra, venendo a sapere che proprio in casa sua, a Pomigliano d’Arco, si è chiuso l’accordo per un’alleanza con il Pd alle prossime elezioni comunali. Insomma, che la sua «terza via» è stata messa in un cassetto. Un affronto, questo sembra. Avallato, per di più, da un ex-fedelissimo del ministro degli Esteri, Dario De Falco, già candidato sindaco di Pomigliano, poi capo segreteria di Di Maio a Palazzo Chigi ai tempi del governo gialloverde e ora passato – si dice – ai più floridi lidi «contiani». «Il Movimento non è un’isola – dice De Falco –, dobbiamo creare una coalizione politica e civica». E se qualcuno, da Roma, avrà da ridire qualcosa, ribatte: «Pomigliano è una questione dei pomiglianesi». Di Maio escluso?