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 2020  giugno 22 Lunedì calendario

Putin riscrive la storia

Abbiamo ricevuto dall’Ambasciata russa a Roma, con preghiera di pubblicazione, questo estratto dell’articolo scritto da Vladimir Putin in occasione dei 75 anni della fine della Seconda guerra mondiale, uscito in versione integrale sulla rivista conservatrice americana The National Interest. Nel saggio, oltre a sottolineare il contributo determinante dell’Unione Sovietica alla sconfitta del nazismo, il presidente della Russia fa anche alcune affermazioni molto controverse, che hanno suscitato proteste sia da parte dei Paesi che dopo la guerra si ritrovarono sotto il dominio dell’Urss, sia da parte di numerosi storici occidentali. In particolare, Putin difende l’annessione dei Paesi baltici, invocando a suo sostegno nuovi documenti emersi dagli archivi sovietici e scrivendo «che essa fu messa in opera con il consenso delle autorità elette e in conformità al diritto internazionale dell’epoca». Ma soprattutto accusa le potenze europee (Francia e Regno Unito) di aver concluso dei «protocolli segreti» con il Terzo Reich in margine agli accordi di Monaco del 1938, decretando di fatto la fine dell’intera Cecoslovacchia e non soltanto la cessione dei Sudeti. Esisterebbero, così il leader russo, dei documenti che lo provano e che Parigi e Londra si rifiuterebbero di rendere pubblici. In pratica, secondo Putin, quando nel 1939 l’Urss di Stalin firmò il Patto di non aggressione Molotov-von Ribbentrop, che sancì la futura spartizione della Polonia, fu solo «l’ultimo Paese europeo a mettersi d’accordo con Hitler». Putin arriva ad accusare anche Varsavia di complicità con la Germania nazista nei mesi precedenti l’invasione. È un cambio radicale se confrontato con un articolo pubblicato su un quotidiano polacco nel 2009, nel quale Putin aveva condannato il Patto Molotov-von Ribbentrop, definendo «inaccettabile» ogni forma di collusione con il regime hitleriano. Le accuse di Mosca si sono moltiplicate da quando, nel settembre scorso, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione nella quale si afferma che invasione e spartizione della Polonia «furono la conseguenza immediata del Patto di non aggressione nazi-sovietico». Da allora Putin accusa l’Occidente di voler «deformare» la Storia e minimizzare il ruolo dell’Urss, che pagò la vittoria sul nazismo con 27 milioni di morti, dicendo che non si possono mettere sullo stesso piano le vittime e i carnefici.